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Natale nella Taranto sotterranea e notte bianca dell’archeologia

Una serie di attività, per tutto il periodo festivo, in quella parte di città meno conosciuta. Debutta- in versione natalizia- il progetto di archeologia urbana Taranto Sotterranea: visite guidate, mostre fotografiche, installazioni, teatro, racconti, giochi per bambini e molto altro. Un calendario ricchissimo, che partirà il 22 dicembre per concludersi il 6 gennaio.

Tutto questo, con un momento clou, quello della Notte Bianca dell’Archeologia, in programma il 29 dicembre. L’iniziativa è inserita nel cartellone di eventi del Comune di Taranto ed è possibile grazie all’impegno delle cooperative Ethra, Nove Lune e Polisviluppo costituitesi in ATI (Assiociazione Temporanea d’Imprese) e che, da anni, operano sul territorio per valorizzarne l’immenso patrimonio culturale.

Siamo molto emozionati- commentano i promotori- perché questa è una vera e propria sfida. Non è facile scommettere su queste iniziative, ma noi vogliamo crederci. Taranto è storia, è bellezza, è una città che può continuamente sorprendere”. Del circuito fanno parte aree archeologiche di grandissimo interesse e valore: da quella di via Marche alle Tombe a camera di via Pio XII, via Pasubio, via Umbria e via Sardegna, senza dimenticare la Cripta del Redentore e la Tomba degli Atleti. Inoltre, le iniziative coinvolgeranno anche la Domus di via Nitti, la Villa Peripato e la città vecchia, con gli ipogei di via Cava. Insomma, la Taranto che non ti aspetti, spesso difficilmente fruibile, ma ora interessata da un nuovo corso e da una nuova attenzione, grazie anche all’impegno del Comune, in sinergia con professionisti del settore, convinti di voler fare qualcosa di importante per la città. Il programma completo delle visite guidate e delle aperture dei siti archeologici nel periodo delle festività è repertibile sulla pagina Facebook Taranto Sotterranea (singolo ingresso 1.50 euro, visita guidata 4 euro).

Per quanto riguarda la Notte Bianca dell’Archeologia, si tratta di un’esclusiva per la Puglia e prevede reading teatrali, visite guidate teatralizzate, ricostruzioni storiche, attività ludico-laboratoriali, mostre fotografiche, degustazioni e installazioni artistiche. Biglietto 10 euro, gratis per i bambini fino a 8 anni, ridotto 4 euro dagli 8 ai 14 anni. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’associazione Terra e grazie alla disponibilità della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.

Intanto, i primi appuntamenti da segnare sono- in ordine di tempo- venerdì 22 dicembre con l’inaugurazione dell’allestimento fotografico nell’area archeologia di via Pasubio (visibili immagini degli scavi e delle attività che portarono alla scoperta, alla messa in luce e al restauro della grande tomba a camera), nella tomba a camera dipinta di via Pio XII (allestimento e installazione “site specific” dell’artista Ezia Mitolo), nella tombe di via Pio XII, Pasubio, Umbria e Sardegna mostra fotografica su territorio e beni culturali del fotografo Emilio Cattolico). Il 23, inoltre, sarà possibile l’apertura straordinaria dei siti di via Marche e Pio XII (dalle 17 alle 20) e la vista guidata (alle 10.30 e alle 12.45) nell’area archeologica di Via Marche, nelle tombe a camera gemine di via Sardegna e della Cripta del Redentore.

Giornate FAI di Primavera: visita il Rifugio dell’Anima a Laterza

Fai Laterza

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggisticoitaliano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblicodurante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Giornate FAI di Primavera a Laterza: Il Rifugio dell’Anima

Il rifugio dell’anima è un luogo senza tempo: situato in contrada San Lorenzo lo Vecchio a Laterza, a ridosso di via Concerie e nei pressi del Santuario Mater Domini, conserva tutte le caratteristiche dei Giardini pensili che da sempre contraddistinguono la parte vecchia del paese.

Varcata la porta, ci si ritrova in un ampio giardino con un camminamento in pietra che delimita una zona dove anticamente vi erano i roseti. Sulla destra si può notare un sistema per la raccolta delle acque che venivano incanalate in una cisterna in pietra. Attraverso un piccolo viale si sale fino a giungere al vero e proprio giardino pensile con un colonnato in pietra e alberi da frutto quali noci e melograni.

Sempre dalla porta di accesso si può ammirare una serie di ingressi che immettono ad altrettante cantine: 15 porte con numeri civici in ceramica a delimitare le zone dove altrettanti affittuari facevano il vino. I proprietari, infatti, erano soliti affittare queste cantine a chi aveva la necessità di un luogo per la produzione di vino, spesso a livello familiare.

Gli ambienti sono comunicanti fra loro attraverso una sorta di ambulacro che i proprietari attuali chiamano affettuosamente la “Grotta di Polifemo”. La vera sorpresa, tuttavia, è un piccolo viale che porta ad un giardino con un tavolino e delle panche in pietra all’ombra di un maestoso albero: una porta in ferro cela un piccolo scrigno, una camera a pianta quadrata completamente affrescata e con un focolare ai lati del quale si aprono due piccole alcove.

La parete di sinistra presenta un affresco con la città e il santuario di Loreto; sulla parete di fronte, ai lati del camino, scene di vita quotidiana, a destra un affresco, mal conservato lascia intravedere un paio di figure e sulla controfacciata due affreschi che rappresentano una coppia di signori in abiti sontuosi e una scena probabilmente in un’osteria. Sulla porta d’ingresso un affresco che rappresenta una coppa.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Durante le Giornate FAI di Primavera avremo la possibilità di accedere a questa interessantissimo luogo, normalmente chiusa perché di proprietà privata, e scopriremo la storia di questi ambienti e il loro utilizzo attraverso i secoli. Questo piccolo gioiello, i cui affreschi sono ancora da studiare e da svelare, vale davvero una visita.

Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Giornate Fai di Primavera: visita la Masseria Cuturi a Manduria

masseria suturi manduria

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggisticoitaliano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblicodurante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Giornate FAI di Primavera a Manduria: Masseria Cuturi

La masseria Cuturi, all’interno dell’antico bosco dal nome omonimo ed esteso per oltre 35 ettari, si raggiunge da Manduria percorrendo via per San Pietro (S.P.n.137) e dopo circa 6 Km si svolta per la stradina in terra battuta che si incontra sulla provinciale con indicazione stradale del sito.

L’edificio e i terreni sono stati di proprietà della famiglia Schiavoni fin dal 1827 che li aveva acquistati dagli Imperiali, ma è grazie a Don Tommaso che il luogo è diventato famoso: qui ha piantato le prime “barbatelle” di Primitivo che aveva ottenuto in occasione del suo matrimonio con Donna Rosa Sabini di Altamura, la quale le aveva portate in dote. Dal 2008 la masseria appartiene ad una Società agricola.

La masseria Cuturi, realizzata in più fasi a partire dal 1600 fino alla fine del 1800, è composta da un ampio salone centrale molto luminoso, che mette in comunicazione le varie sale dell’edificio. Dalla bellissima corte si può ammirare la parte più antica del fabbricato, con la parete laterale scandita al piano terreno da tre archi a sesto acuto e al piano nobile da tre finestre con archi mistilinei. La struttura non manca di cantina, suddivisa da due campate con volte a stella.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Il percorso partirà dal piazzale davanti alla masseria raccontando il contesto storico- paesaggistico, ovvero ciò che resta delle migliaia di ettari di fitta vegetazione spontanea denominata “Foresta Oritana” che, come risulta da documenti del XVI secolo, ricopriva parte del territorio compreso fra Oria, Porto Cesareo, San Pancrazio, e Torre Borraco.

All’ interno dell’area boschiva sono state individuate tombe risalenti al periodo messapico. Si proseguirà descrivendo le varie fasi della costruzione dell’edificio a partire dal XVII sec. All’interno si visiteranno alcune stanze e soprattutto la splendida terrazza da dove è possibile ammirare il bosco, diventato riserva naturale protetta, il Monte dei Diavoli-piccola altura che domina la proprietà- e i vigneti più antichi della cosiddetta “Conca d’oro”. È presente anche un antico frantoio con volte a stella e con antichi attrezzi. Inoltre, sarà possibile visitare la cappella impreziosita da un affresco di Gaetano Bianchi datato 1691.

VISITE A CURA DI Liceo De Sanctis – Galilei; Liceo V. Calò, IISS L. Einaudi. ORARI Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Giornate FAI di Primavera: cosa visitare a Mottola

Fai Mottola

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggisticoitaliano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblicodurante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Giornate FAI di Primavera a Mottola: Cappella dell’Annunziata

La Cappella dell’Annunziata è situata al di sotto della Rotonda, sul lato sinistro della stessa. La costruzione della Cappella dell’Annunziata si fa risalire al XVI Secolo ed è ricordata sin dal 1651. Tradizionalmente i fedeli la visitavano in occasione della festa dell’Annunciazione di Maria, il 25 marzo, e nel giorno della Domenica delle Palme.

Fai Mottola

La chiesetta di presenta ad unica navata, divisa in tre settori da due arconi a sesto acuto. Sll’abside è presente un affresco che raffigura l’Annunciazione. La facciata, molto semplice, è coronata da una timpano triangolare e inquadrata da due lesene che terminano in alto con due piccoli pinnacoli piramidali. Sulla sinistra è presente un piccolo campanile a vela.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Durante le Giornate FAI si potrà riscoprire la semplice bellezza di questa cappella, chiusa da innumerevoli anni, che è tanto cara alla devozione popolare dei Mottolesi. VISITE A CURA DI IISS Lentini – Einstein. ORARI Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30) Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Giornate FAI di Primavera a Mottola: Cappella della Madonna di Costantinopoli

La cappella, una volta rurale, si trova all’ingresso di Mottola in una zona di nuove costruzioni. Le prime citazioni della Cappella si trovano nelle “relatio ad limina” dei vescovi mottolesi del XVII e XVIII secolo.

FAI Mottola

L’immagine della Madonna di Costantinopoli è stata sempre chiamata dai mottolesi “la Madonna Gnòr” cioè la Madonna Nera per il colore del viso. La cappella è di forma quadrata con il lato esterno lungo tre passi. L’altare di fronte alla porta è solo accennato. Sulle pareti sono raffigurate tre immagini di Santi: a sinistra è raffigurato San Rocco, a destra San Sebastiano e al centro una Madonna con Bambino.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Durante le Giornate FAI di Primavera si avrà la possibilità di ammirare nuovamente dopo tanti anni di chiusura, la semplice bellezza della Cappella della Madonna di Costantinopoli, tanto cara ai sentimenti di devozione del popolo mottolese.

VISITE A CURA DI IISS Lentini Einstein. ORARI Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30) Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Giornate FAI di Primavera: cosa visitare a Grottaglie

Giornate FAI Grottaglie

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggisticoitaliano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Giornate FAI di Primavera a Grottaglie: Antica Farmacia della Maddalena

Giornate FAI Grottaglie

Situata in piazza Maddalena nel cuore del centro storico di Grottaglie, la farmacia è stata recentemente inserita nell’elenco delle più antiche farmacie della Regione Puglia.

Verso la fine del XIX secolo Francesco Cometa acquista una farmacia situata in via San Francesco de Geronimo e la trasferisce in Piazza Maddalena. La farmacia è stata attiva fino a qualche anno fa. il Restauro del 2021 ad opera di Antonio Annicchiarico ha restituito l’originario splendore alle decorazioni pittoriche e agli arredi originari del negozio storico.

All’interno del locale la volta presenta affreschi del pittore grottagliese Ciro Fanigliulo datati al 1909, mentre tutte le suppellettili ceramiche provengono dalla collezione privata di Antonio Annicchiarico.

VISITE A CURA DI: Liceo V. Calò; IIS Don Milani – Pertini

Giornate FAI di Primavera a Grottaglie: Casa Mastropaolo

Giornate FAI Grottaglie

Situata all’angolo di due importanti vie del centro storico di Grottaglie, la casa presenta due ingressi sulle due vie sulle quali insiste.

Un primo nucleo abitativo risalirebbe agli anni fra il 1570 e il 1640 sulla via Mastropaolo. In seguito, verso la fine dei XIX secolo, sono state costruite delle aggiunte sul versante di via Federico Di Palma.

Il complesso lavoro di restauro dell’abitazione, curato da Antonio Annicchiarico, ha previsto l’integrazione con elementi in maiolica grottagliese come arazzi, tappeti e lampade.

VISITE A CURA DI Liceo V. Calò; IIS Don Milani – Pertini. Orari: Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30). Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Giornate FAI di Primavera a Grottaglie: Chiesa di Sant’Antonio degli Ulivi

fai grottaglie

Situata nel cuore del centro storico di Grottaglie, la piccola chiesa è stata recentemente acquisita da un privato che l’ha restaurata.

Nella Visita Pastorale dell’arcivescovo Lelio Brancaccio del 1578 l’edificio, già in parziale stato di abbandono, viene descritto come cappella dedicata a Santa Maria della Pietà. Alla fine del 1800 risulta sconsacrata ed utilizzata come bottega artigiana, priva di qualsiasi elemento decorativo. Nel 2022 viene completato il restauro e la cappella viene intitolata a Sant’Antonio degli ulivi, come sacrario degli ulivi di Puglia sterminati dalla xilella.

La piccola chiesetta si presenta ad aula unica voltata a botte con un coro quadrangolare coperto da una volta a crociera costolonata. Sulla parete di fondo è presente una tela attribuita ad Orsola Maddalena Caccia, religiosa e pittrice contemporanea di Artemisia Gentileschi, raffigurante la Madonna, Gesù Bambino e Sant’Antonio da Padova. Nell’delicato intervento di restauro sono stati iseriti inserti in maiolica grottagliese rappresentanti tappeti, lampade e rami di ulivo tutti disegnati da Antonio Annicchiarico.

VISITE A CURA DI Liceo V. Calò; IIS Don Milani – Pertini. ORARI Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30). Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

Giornate FAI di Primavera, visita la Masseria Feudo a San Giorgio Ionico

Masseria Feudo San Giorgio Ionico

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Masseria Feudo a San Giorgio Ionico per le Giornate FAI di Primavera

La masseria Feudo sorge appena fuori l’abitato di San Giorgio Ionico, in direzione sud-est, lungo la Strada Provinciale 113 che collega San Giorgio a Roccaforzata.

Nel 1730 nasce a San Giorgio la prima e unica masseria libera da privilegi feudali: la masseria Feudo di Belvedere, più tardi denominata solo Feudo. Questa masseria si origina dalla vendita di 200 tomoli di terreni di proprietà di Giulio Cesare Albertini a favore del curato di allora, Francesco Paolo Zingaropoli.

Alla morte del sacerdote la masseria passo a suo nipote, l’avvocato Valentino Zingaropoli che, nel 1847 la vende al generale Florestano Pepe e da questi ceduta a Cosimo Parabita nel 1866. La frequentazione umana del luogo è però ben più antica e testimoniata da una campagna di scavi archeologici del 1994 che ha portato alla luce una necropoli di IV-III sec. a. C..

La masseria è formata da un corpo principale adibito ad abitazione padronale che presenta, sul fronte, semplici ma eleganti decorazioni classicheggianti. Nel registro inferiore si apre un portale principale ad arco ribassato e altri accessi di servizio più piccoli.

Lo spazio del registro superiore è scandito da piatte lesene che incorniciano finestre e balconi. In asse col portone principale si trova un balcone con finestra timpanata, più a sinistra un altro balcone con finestra lunettata. Da registrare anche la presenza di due garitte sporgenti dalla facciata utilizzate per la difesa della masseria.

Sulla sinistra del corpo principale si apre un grande ambiente coperto da un soffitto a capriate lignee molto probabilmente destinato a rimessa per le carrozze, mentre lateralmente è presente un lungo ambiente destinato a scuderie. Sul retro del corpo principale si apre un grande cortile quadrangolare caratterizzato da un lastricato in pietra calcarea e dalla presenza di grandi arconi lungo due lati.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Con la visita in Giornate FAI si avrà la possibilità di conoscere le particolarità di un edificio storico del territorio e di apprezzare i sapienti lavori di recupero e valorizzazione compiuti attraverso gli sforzi dell’attuale proprietà della masseria Feudo.

Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30. Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

VISITE A CURA DI

Visite a cura di:I.C. Giovanni Pascoli – San Giorgio Ionico; IPSSEOA Mediterraneo – Pulsano.

Giornate FAI di Primavera: Visita l’Arsenale di Taranto

Fai Arsenale Taranto

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Arsenale Militare di Taranto aperto per le Giornate FAI di Primavera

L‘Arsenale di Taranto occupa un’area di 90 ettari con un affaccio sul Mar Piccolo di circa 3km ed è delimitato da un muro di cinta alto 6m e lungo 4000. L’ingresso principale chiude scenograficamente il principale asse viario cittadino costituito dalle vie D’Aquino e Di Palma. Il territorio è organizzato in quattro aree: la direzione, l’area di sistemi di combattimento a ponente, l’area della piattaforma al centro e l’area dei servizi distribuiti a levante.

In seguito all’esigenza di avere un Arsenale nell’Italia meridionale per la difesa del versante adriatico, i lavori iniziarono nel settembre 1883 con la costruzione di un canale di comunicazione tra Mar Grande e Mar Piccolo. L’Arsenale fu inaugurato il 21 agosto 1889 alla presenza di Re Umberto I.

L’arsenale M.M. di Taranto è un’importante area tecnico-industriale della Difesa preposta a garantire l’efficienza delle Unità Navali e della loro manutenzione. L’intera visita si presta a far conoscere un luogo importante dal punto di vista tecnico, storico e sociale da un lato e, dall’altro, a far apprezzare la memoria dell’antica presenza industriale senza decontestualizzarla.

Cosa scoprirete durante le giornate FAI?

Il percorso appositamente studiato per queste Giornate FAI di Primavera prevede la visita di alcune “chicche” custodite all’interno dell’Arsenale Militare come l’originale e antico meccanismo che regola lo storico orologio che campeggia sulla facciata principale del palazzo della direzione e che, da oltre un secolo, scandisce il tempo dei cittadini di Taranto. Saliremo nei sottotetti e scopriremo la sala dove è collocato l’affascinante meccanismo e le modalità di manutenzione.

In seguito ci sposteremo nella cosiddetta palazzina “ex UST” dove potremo ammirare una storica biblioteca che custodisce pubblicazioni tecniche risalenti anche alla fine del XIX secolo e, in fondo ad un corridoio, delle opere scultoree, realizzate da tornitori dell’Arsenale nel 1947, raffiguranti allegorie del lavoro. Scendendo ci affacceremo sul recentemente restaurato bacino Benedetto Brin e, a seguire visiteremo un rifugio antiaereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale e, infine la locomotiva storica che percorreva l’antica ferrovia di servizio del Mar Piccolo.

Testo scritto da Delegazione FAI Taranto

INIZIATIVE SPECIALI

 

In occasione delle Giornate FAI di Primavera sarà eccezionalmente aperta anche la Mostra Storica dell’Arsenale con visite a cura del personale interno.

Sabato 23 marzo alle ore 17:00 presso la Sala a Tracciare si terrà un incontro di studio dal titolo “Conoscenza e valorizzazione del patrimonio documentale e librario dell’Arsenale Militare Marittimo” a cura dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale.

Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30). Note: Ingressi ogni 15 minuti.  Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30) Note: ingressi ogni 15 minuti

Si ricorda di recarsi all’ingresso muniti di documento di identità in corso di validità per la registrazione e l’accesso a sito militare.

VISITE A CURA DI

Apprendisti Ciceroni Liceo Archita, Liceo Battaglini, Liceo Ferraris

Rito dei Santi a Fragagnano

rito dei santi

Torna il “Rito dei Santi” che, giunto alla diciassettesima edizione, è uno dei principali eventi della Pro Loco di Fragagnano: la manifestazione si terrà, alle ore 19.00 di sabato 16 marzo, nella Sala Convegni del Palazzo Marchesale di Fragagnano, ingresso libero e gratuito.

La manifestazione si colloca nell’ambito dell’Anno delle radici italiane nel mondo, iniziativa del Ministero del Turismo e dell’Enit per promuovere nel 2024 il “Turismo delle radici”, ovvero la riscoperta delle proprie radici e dell’autenticità dei luoghi, fattori in grado di restituire al “turista di ritorno” le tradizioni, la cultura, la costruzione della propria storia familiare.

La regia di quest’ edizione del “Rito dei Santi”, con il sottotitolo “…Storia, Memoria, Identità…”, è stata curata da Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia.

Il Rito dei Santi

Come tradizione vuole, per rappresentare il rito viene allestito una sorta di altare attorno al quale si dispongono i convenuti, da tre a tredici, comunque in numero dispari, richiamando così l’Ultima Cena.

Dopo aver recitato una preghiera, i Santi danno inizio al pranzo. San Giuseppe siede a capotavola ed ha il posto contrassegnato da un bastone fiorito, simbolo del miracolo grazie al quale fu prescelto per essere lo sposo di Maria.

Alla sua destra, siede la Madonna, alla sua sinistra Gesù Bambino e, poi, di seguito tutti gli altri. San Giuseppe dà il via al pranzo battendo un colpo di bastone sul pavimento e, battendo la forchetta sul bordo del piatto, scandisce l’alternarsi delle tredici pietanze, tutte allusive ad arcaiche simbologie apotropaiche.

Sulla mensa primeggiano i bucatini con la mollica di pane, la massa, i ceci, i fagioli e le fave, il baccalà, i carciofi, i cavolfiori fritti, le arance e “li cartiddati“. Immancabili sono i lampascioni, le cipolline selvatiche tipiche della cucina locale, e il pesce fritto. Un posto di rilievo è riservato al pane che, diviso e consumato, è il simbolo della comunità, veicolo di comunicazione tra individui e di comunione con il divino.

Il Rito dei Santi, una antichissima tradizione

Annunciando la manifestazione Nunzia Digiacomo, presidente della Pro Loco Fragagnano, ha spiegato che «le origini e il senso profondo del “Rito dei Santi” affondano in una antichissima tradizione che, rinnovandosi di generazione in generazione, parla di unione e di convivialità, di una fede autentica da riscoprire, ricordandoci che ciò che si ha deve essere diviso e condiviso, un rito celebrato in un periodo che, con l’avvicinarsi dell’equinozio di primavera, segna il risveglio della natura dopo il torpore invernale».

«In particolare le origini di tale rituale – ha poi detto Nunzia Digiacomo – sono da ricercarsi nei riti ancestrali delle società rurali, legati al ciclo di morte e rinascita della natura, nei Saturnali romani, nelle tavole che nel Medioevo i signori feudali imbandivano per i poveri e, ancora, nella liturgia tramandata dai monaci basiliani».

«Non vanno tralasciate anche le tradizioni delle comunità arbereshe – ha concluso Nunzia Digiacomo – che, nel giorno di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim o festa dell’Arziburo, un banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo e, delle comunità ebraiche che festeggiavano il Tubishevàt, il Capodanno degli alberi, con un pasto di quindici varietà di frutta».

L’edizione 2024 del “Rito dei Santi” gode del patrocinio del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, concesso con decreto n.676 del 20.02.2024, del Comune di Fragagnano e vede la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura, nella persona di Lucia Traetta, del G.A.L. Terre del Primitivo, dell’Associazione Turismo delle Radici Taranto e provincia, di Unpli Puglia e di Salento delle Murge.

Presentazione saggio “Sulle sponde della Magna Grecia” a Grottaglie

Venerdì 22 marzo, dalle ore 16:30, presso la Biblioteca Comunale G. Pignatelli di Grottaglie, sita in Viale Senatore Gaspare Pignatelli n° 5, sarà presentato ufficialmente il saggio Sulle sponde della Magna Grecia – Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri, II edizione, Passerino Editore.

L’evento, totalmente gratuito, rappresenterà un’occasione per immergersi nella storia della letteratura novecentesca del meridione e di tutti quei territori che un tempo costituivano la Magna Grecia. Oggi più che mai è necessario ripensare alla storia letteraria della nostra nazione attraverso un approccio realmente unitario, che non si fermi alla solita triade Pirandello – Deledda – Quasimodo per il Novecento, ma si apra a tutti quegli autori del meridione che hanno dato un significativo contributo alla produzione letteraria del secolo scorso.

Dove sono, dunque, gli scrittori e le scrittrici del meridione che hanno caratterizzato il Novecento letterario? Non nei manuali. Per questa ragione, Sulle sponde della Magna Grecia – Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri costituisce un’eccezione nel panorama editoriale italiano, un anti-manuale.

Il saggio “Sulle sponde della Magna Grecia”

Il saggio, che si compone di scritti critici anzitutto di Pierfranco Bruni, Micol Bruni e Marilena Cavallo e con un breve intervento di Rosaria Scialpi, curatrice allo stesso tempo del volume, ripercorre la più recente storia letteraria del meridione attraverso una lente d’ingrandimento unica: l’appartenenza alla Magna Grecia. Riscoprire una terra per riscoprirne l’identità plurima e composita, per riscoprirsi fra memorie e storie, fra Storia collettiva e ricordi.

Per andare incontro alle esigenze dei diversi tipi di lettori, si è inoltre deciso di pubblicare il saggio sia in formato ebook che in cartaceo. Fra gli autori trattati nel saggio figurano: Spagnoletti, Carrieri, Grisi, Fornaro, Corti, Quasimodo, Pierri, Selvaggi, Tebano,
Pinto, Viola, De Giorgio, Rasulo, Belli, Pavese, Alvaro, Scotellaro, Sinisgalli, Levi, Rinaldi, Riviello, Pasolini, Calabrò, Pascoli, Parrella, D’Arrigo, Piccoli, Tedeschi, Gatto, Rio, Valentino, Buttitta e Lippo.

Nel volume, non solo grande attenzione è riservata al territorio tarantino in particolare, ma emerge, mediante ricordi familiari e studio delle fonti, un rapporto del tutto inedito di D’Annunzio con Grottaglie. All’interno del saggio, infatti, sono presenti ben 13 poesie postume di Francesco Grisi che costituiscono la plaquette Se camminando – Tra le vie di Grottaglie, Taranto e Martina Franca.

Non mancano, infine, riferimenti a intellettuali di punta del panorama letterario italiano come Sciascia, Palazzeschi, Flora, Binni, Dante Alighieri, Serao, Bellonci e molti altri.

Video-trailer del libro “Sulle sponde della Magna Grecia”

RICAPITOLANDO
Dove: Biblioteca Comunale G. Pignatelli di Grottaglie, sita in Viale Senatore Gaspare Pignatelli n° 5

Quando: 22 marzo, a partire dalle ore 16:30

Intervengono gli autori:
Pierfranco Bruni
Micol Bruni
Marilena Cavallo
La curatrice:
Rosaria Scialpi
Ingresso libero e gratuito

Gli Autori

Pierfranco Bruni è nato in Calabria, terra a cui è profondamente legato. È Presidente del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi e Vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Scrittore prolifico, ha scritto saggi, poesie e romanzi. Nel corso della sua carriera si è dedicato anche alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche. Bruni è inoltre stato Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero. Candidato due volte al Nobel per la Letteratura (2015 e 2023), è attualmente Presidente della Commissione per il Conferimento del titolo “Capitale italiana del libro 2024”

Marilena Cavallo è nata in Puglia. Docente di Lettere nei licei, è studiosa di problematiche relative alla Letteratura del Novecento europeo con un focus sul Mediterraneo e autori come Penna, Pavese e Carrieri. Ha partecipato a numerosi convegni, pubblicato libri di diverso genere e fa parte di giurie di premi culturali.

Micol Bruni è nata in Calabria, si è laureata in Giurisprudenza con una tesi dal titolo Gli Arbereshe tra storia e diritto. Studiosa degli aspetti storici delle comunità italo-albanesi, ha condotto ricerche riferite alla letteratura meridionale ed ai viaggiatori stranieri in Italia. Ha curato volumi dedicati ai Beni Culturali ed ha partecipato a studi monografici dedicati a Giuseppe Battista, Carlo Levi, Cesare Pavese, Sandro Penna. Ha pubblicato un volume dal titolo Poesia e poeti nella metafora (2007). Ha curato la stesura del testo pubblicato dalla Nemapress ed intitolato Elio Vittorini – La sfida dello scrittore. È Presidente dell’Istituto di Ricerca per l’Arte e la Letteratura (I.R.A.L.) ed ha coordinato, in qualità di Presidente e coordinatrice scientifica, la pubblicazione di testi riguardanti la letteratura del Novecento con riferimento a Gabriele D’Annunzio. Ha partecipato a trasmissioni della RAI su temi inerenti alla valorizzazione delle culture antropologiche.

Rosaria Scialpi è nata a Taranto nel 1996. Laureata in Filologia moderna con lode, ha scritto articoli per riviste scientifiche, collaborato con testate giornalistiche del territorio pugliese e cura la comunicazione di un festival letterario. Fra i suoi scritti: Lembi di verità (L’Erudita, 2022), vincitore del Premio Saffo poesia giovane e del Premio Troccoli Magna Graecia, e La trilogia del Nostos (Pellegrini, 2023). Alcuni suoi racconti appaiono in antologie. È autrice di un podcast che analizza le versioni meno note dei miti greci e romani.

Mulieribus, mostra dedicata alle donne a Grottaglie

mulieribus

Sarà inaugurata il 16 marzo, alle ore 18:00, nell’atelier della “Bottega Mastro” in via Messapia, 42 a Grottaglie (Ta), la decima edizione di Mulieribus, mostra d’arte dedicata alle donne, ideata nel 2014 dal maestro Oronzo Mastro.

Attraverso l’immagine della giovane Armita Geravand – diciottenne curda uccisa dalla Polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico – impressa sul manifesto, quest’anno la mostra vuole accendere i riflettori sulla complicatissima condizione che sono costrette ad affrontare le donne iraniane e sulle battaglie che spesso costano loro la vita. Senza mai dimenticare tutte quelle donne che in Italia ed in tutto il mondo, muoiono per mano di uomini violenti.

“Ogni anno, durante la serata inaugurale di Mulieribus – ha detto il maestro Mastro – il nostro augurio è che la prossima edizione veda la scomparsa del femminicidio dalle cronache e dalla cultura italiana e mondiale. Poi, le notizie ti riportano ad una realtà immutata, se non peggiorata. E la cosa è accentuata quando vieni a sapere che, stando ai sondaggi, una parte considerevole dei giovani sostiene che la gelosia sia una forma d’amore; che il partner ha diritto di accedere al cellulare dell’altro; che qualche schiaffo sia normale. Mi chiedo: tutte le battaglie iniziate dalle suffragette, tutte le lotte femministe, che fine hanno fatto? Tutto inutile? Tutto cancellato? Ci indigniamo per la sorte delle donne in Iran, Afganistan, Emirati Arabi e noi? Noi che ci riteniamo “moderni”, “emancipati”, noi, i nostri ragazzi, il nostro futuro, pensiamo ancora alla donna come a una proprietà? Un immenso scoramento mi assale, ma mi piace ancora sperare che domani è un altro giorno, anche se è difficile”.

“Parlare di donne iraniane – ha concluso Mastro – significa non solo raccontare quanto una cultura patriarcale e maschilista possa essere pericolosa, ma anche ricordare come nessun diritto può considerarsi acquisito. È necessario educare i nostri giovani al rispetto di genere e a non abbassare mai la guardia sui diritti. E noi, attraverso Mulieribus, vogliamo contribuire a non far spegnere i riflettori sull’argomento”.

La mostra “Mulieribus”

Saranno 36 i partecipanti: Maria Aloi, Ambra Accornero, Maria Arces, Domenico Arces, Claudio Ardizio, Dany Bigotta, Barbara Bovio, Maria A. Bussi Laverone, Alfredo Caldiron, Maria Giovanna Campagnolo, Luciana Casati, Eugenio Cerrato, G.P. Colombo, Mirella Gelmetti, Tommy Ducale, Giannina Gobatto, Adele Filomena, Lucia Macrì, Rita Intermite, Rosy Mantovani, Francesco Mastro, Oronzo Mastro, Sara Mastro, Enrico Meo, Mariolina Morciano, Flavia Neglia, Alberto Petrelli, Tina Quaranta, Francesca Pia Santoro, Fausta Roussier Fusco, Mauro Roussier Fusco, Dino Spagnulo, Giovanni Spagnulo, Lidia Tangianu, M. Stefania Tornese e Irene Vaglia.

All’inaugurazione prenderanno parte, oltre l’ideatore professor Oronzo Mastro e la co-organizzatrice Anna Rita Palmisani, la professoressa Vincenza Musardo Talò e la psicoterapeuta dr.ssa Vitanna Curigliano. Sponsor dell’evento: “Quaranta forniture per ceramisti”, “Schiena Vini” e “Teatrando”. La collettiva sarà visitabile ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 19:00 alle 21:00, fino al 7 aprile.

Chi è Armita Geravand

Il 1° ottobre 2023, Armita Geravand (in persiano مهسا امینی‎, Kermanshah, 2 aprile 2006 – Teheran, 28 ottobre 2023) studentessa curda con cittadinanza iraniana, è entrata in coma nella metropolitana di Teheran dopo essere stata aggredita dalla Polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico. Da allora è stata ricoverata nell’unità di terapia intensiva di un ospedale dell’esercito, dove il 22 ottobre 2023 le è stata diagnosticata la morte cerebrale ed è stata ufficialmente dichiarata morta il 28 ottobre dello stesso anno.

L’incidente è stato paragonato alla morte di Mahsa Amini, conosciuta anche come Zina o Jîna Emînî (in persiano مهسا امینی‎; Saqqez, 21 settembre 1999 – Teheran, 16 settembre 2022). Mahsa fu arrestata Il 13 settembre 2022 dalla polizia morale nella capitale iraniana (dove si trovava con la sua famiglia in vacanza) a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, in vigore dal 1981 (poi modificata nel 1983) per tutte le donne nel Paese, sia straniere che residenti. Dopo essere stata arrestata per aver indossato l’hijab in modo sbagliato (considerato troppo allentato) e condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica. La morte di Amini ha scatenato proteste in tutto l’Iran, conosciute come il movimento “Donna, vita, libertà”. In risposta, il regime ha represso le dimostrazioni e ha rafforzato le leggi sull’abbigliamento islamico.

Taranto, inaugurazione Piazzale BAC – Parco della Musica

parco della musica taranto

Taranto ha una nuova agorà nel cuore del Borgo Umbertino: alle ore 10:00 di venerdì 8 marzo sarà inaugurato il piazzale dei BAC – Parco della Musica, nell’area degli ex Baraccamenti Cattolica in via Di Palma.

Sarà il Sindaco Rinaldo Melucci ad aprire le porte della nuova infrastruttura, riconsegnando così alla comunità cittadina la piazza di questa importante area, oggetto di un significativo intervento di riqualificazione urbana che prevede il recupero complessivo degli immobili presenti e una nuova destinazione d’uso dedicata alla cultura, all’arte e allo sviluppo tecnologico.

L’inaugurazione sarà una grande festa accessibile a tutta la comunità – ingresso libero e gratuito – per condividere questo importante momento: una giornata che, fino alle ore 15.00, vedrà alternarsi momenti di approfondimento e di intrattenimento.

A seguito del tradizionale taglio del nastro, sarà presentato un breve intermezzo musicale a cura dell’Orchestra Giovanile della Magna Grecia. Si proseguirà con gli interventi istituzionali del Sindaco Rinaldo Melucci e dell’assessore ai Lavori Pubblici, Cosimo Ciraci, che illustrerà lo stato di avanzamento del cantiere complessivo dei BAC. A seguire si terrà la conferenza stampa di presentazione del calendario degli eventi programmati dall’amministrazione Melucci per il 2024 con l’assessore alla Cultura, Angelica Lussoso.

Durante l’evento d’inaugurazione saranno allestiti spazi espositivi in cui si terranno ulteriori talk tematici di approfondimento, con un focus particolare sulla “Giornata internazionale della Donna”: il Dipartimento Prevenzione dell’ASL di Taranto promuoverà tutte le attività a favore delle donne, in particolare vaccinazioni e screening oncologici, mentre l’Associazione Alzaia illustrerà le opportunità offerte dal Centro Antiviolenza del Comune di Taranto in co-gestione con SudEst Donne. Al contempo, la Biblioteca Comunale “Pietro Acclavio” promuoverà le proprie attività a favore della cittadinanza.

Presente anche uno stand del progetto CALLIOPE – Casa delle tecnologie Emergenti, un vero e proprio hub dell’innovazione in cui competenze e tecnologie di ultima generazione si fondono per dare luogo a un programma di ricerca in ambito One Health che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale.

Tra i vari momenti, largo spazio all’intrattenimento, al cibo e alla musica per famiglie e ragazzi, con Armando Carrera, piano e voce, l’esibizione live della band “Spaghetti Brothers” e un djset conclusivo.