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Giornate FAI di Primavera, visita la Masseria Feudo a San Giorgio Ionico

Masseria Feudo San Giorgio Ionico

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Masseria Feudo a San Giorgio Ionico per le Giornate FAI di Primavera

La masseria Feudo sorge appena fuori l’abitato di San Giorgio Ionico, in direzione sud-est, lungo la Strada Provinciale 113 che collega San Giorgio a Roccaforzata.

Nel 1730 nasce a San Giorgio la prima e unica masseria libera da privilegi feudali: la masseria Feudo di Belvedere, più tardi denominata solo Feudo. Questa masseria si origina dalla vendita di 200 tomoli di terreni di proprietà di Giulio Cesare Albertini a favore del curato di allora, Francesco Paolo Zingaropoli.

Alla morte del sacerdote la masseria passo a suo nipote, l’avvocato Valentino Zingaropoli che, nel 1847 la vende al generale Florestano Pepe e da questi ceduta a Cosimo Parabita nel 1866. La frequentazione umana del luogo è però ben più antica e testimoniata da una campagna di scavi archeologici del 1994 che ha portato alla luce una necropoli di IV-III sec. a. C..

La masseria è formata da un corpo principale adibito ad abitazione padronale che presenta, sul fronte, semplici ma eleganti decorazioni classicheggianti. Nel registro inferiore si apre un portale principale ad arco ribassato e altri accessi di servizio più piccoli.

Lo spazio del registro superiore è scandito da piatte lesene che incorniciano finestre e balconi. In asse col portone principale si trova un balcone con finestra timpanata, più a sinistra un altro balcone con finestra lunettata. Da registrare anche la presenza di due garitte sporgenti dalla facciata utilizzate per la difesa della masseria.

Sulla sinistra del corpo principale si apre un grande ambiente coperto da un soffitto a capriate lignee molto probabilmente destinato a rimessa per le carrozze, mentre lateralmente è presente un lungo ambiente destinato a scuderie. Sul retro del corpo principale si apre un grande cortile quadrangolare caratterizzato da un lastricato in pietra calcarea e dalla presenza di grandi arconi lungo due lati.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Con la visita in Giornate FAI si avrà la possibilità di conoscere le particolarità di un edificio storico del territorio e di apprezzare i sapienti lavori di recupero e valorizzazione compiuti attraverso gli sforzi dell’attuale proprietà della masseria Feudo.

Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30. Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)

VISITE A CURA DI

Visite a cura di:I.C. Giovanni Pascoli – San Giorgio Ionico; IPSSEOA Mediterraneo – Pulsano.

Giornate FAI di Primavera: Visita l’Arsenale di Taranto

Fai Arsenale Taranto

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.

Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo” a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Arsenale Militare di Taranto aperto per le Giornate FAI di Primavera

L‘Arsenale di Taranto occupa un’area di 90 ettari con un affaccio sul Mar Piccolo di circa 3km ed è delimitato da un muro di cinta alto 6m e lungo 4000. L’ingresso principale chiude scenograficamente il principale asse viario cittadino costituito dalle vie D’Aquino e Di Palma. Il territorio è organizzato in quattro aree: la direzione, l’area di sistemi di combattimento a ponente, l’area della piattaforma al centro e l’area dei servizi distribuiti a levante.

In seguito all’esigenza di avere un Arsenale nell’Italia meridionale per la difesa del versante adriatico, i lavori iniziarono nel settembre 1883 con la costruzione di un canale di comunicazione tra Mar Grande e Mar Piccolo. L’Arsenale fu inaugurato il 21 agosto 1889 alla presenza di Re Umberto I.

L’arsenale M.M. di Taranto è un’importante area tecnico-industriale della Difesa preposta a garantire l’efficienza delle Unità Navali e della loro manutenzione. L’intera visita si presta a far conoscere un luogo importante dal punto di vista tecnico, storico e sociale da un lato e, dall’altro, a far apprezzare la memoria dell’antica presenza industriale senza decontestualizzarla.

Cosa scoprirete durante le giornate FAI?

Il percorso appositamente studiato per queste Giornate FAI di Primavera prevede la visita di alcune “chicche” custodite all’interno dell’Arsenale Militare come l’originale e antico meccanismo che regola lo storico orologio che campeggia sulla facciata principale del palazzo della direzione e che, da oltre un secolo, scandisce il tempo dei cittadini di Taranto. Saliremo nei sottotetti e scopriremo la sala dove è collocato l’affascinante meccanismo e le modalità di manutenzione.

In seguito ci sposteremo nella cosiddetta palazzina “ex UST” dove potremo ammirare una storica biblioteca che custodisce pubblicazioni tecniche risalenti anche alla fine del XIX secolo e, in fondo ad un corridoio, delle opere scultoree, realizzate da tornitori dell’Arsenale nel 1947, raffiguranti allegorie del lavoro. Scendendo ci affacceremo sul recentemente restaurato bacino Benedetto Brin e, a seguire visiteremo un rifugio antiaereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale e, infine la locomotiva storica che percorreva l’antica ferrovia di servizio del Mar Piccolo.

Testo scritto da Delegazione FAI Taranto

INIZIATIVE SPECIALI

 

In occasione delle Giornate FAI di Primavera sarà eccezionalmente aperta anche la Mostra Storica dell’Arsenale con visite a cura del personale interno.

Sabato 23 marzo alle ore 17:00 presso la Sala a Tracciare si terrà un incontro di studio dal titolo “Conoscenza e valorizzazione del patrimonio documentale e librario dell’Arsenale Militare Marittimo” a cura dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale.

Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30). Note: Ingressi ogni 15 minuti.  Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30) Note: ingressi ogni 15 minuti

Si ricorda di recarsi all’ingresso muniti di documento di identità in corso di validità per la registrazione e l’accesso a sito militare.

VISITE A CURA DI

Apprendisti Ciceroni Liceo Archita, Liceo Battaglini, Liceo Ferraris

Rito dei Santi a Fragagnano

rito dei santi

Torna il “Rito dei Santi” che, giunto alla diciassettesima edizione, è uno dei principali eventi della Pro Loco di Fragagnano: la manifestazione si terrà, alle ore 19.00 di sabato 16 marzo, nella Sala Convegni del Palazzo Marchesale di Fragagnano, ingresso libero e gratuito.

La manifestazione si colloca nell’ambito dell’Anno delle radici italiane nel mondo, iniziativa del Ministero del Turismo e dell’Enit per promuovere nel 2024 il “Turismo delle radici”, ovvero la riscoperta delle proprie radici e dell’autenticità dei luoghi, fattori in grado di restituire al “turista di ritorno” le tradizioni, la cultura, la costruzione della propria storia familiare.

La regia di quest’ edizione del “Rito dei Santi”, con il sottotitolo “…Storia, Memoria, Identità…”, è stata curata da Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia.

Il Rito dei Santi

Come tradizione vuole, per rappresentare il rito viene allestito una sorta di altare attorno al quale si dispongono i convenuti, da tre a tredici, comunque in numero dispari, richiamando così l’Ultima Cena.

Dopo aver recitato una preghiera, i Santi danno inizio al pranzo. San Giuseppe siede a capotavola ed ha il posto contrassegnato da un bastone fiorito, simbolo del miracolo grazie al quale fu prescelto per essere lo sposo di Maria.

Alla sua destra, siede la Madonna, alla sua sinistra Gesù Bambino e, poi, di seguito tutti gli altri. San Giuseppe dà il via al pranzo battendo un colpo di bastone sul pavimento e, battendo la forchetta sul bordo del piatto, scandisce l’alternarsi delle tredici pietanze, tutte allusive ad arcaiche simbologie apotropaiche.

Sulla mensa primeggiano i bucatini con la mollica di pane, la massa, i ceci, i fagioli e le fave, il baccalà, i carciofi, i cavolfiori fritti, le arance e “li cartiddati“. Immancabili sono i lampascioni, le cipolline selvatiche tipiche della cucina locale, e il pesce fritto. Un posto di rilievo è riservato al pane che, diviso e consumato, è il simbolo della comunità, veicolo di comunicazione tra individui e di comunione con il divino.

Il Rito dei Santi, una antichissima tradizione

Annunciando la manifestazione Nunzia Digiacomo, presidente della Pro Loco Fragagnano, ha spiegato che «le origini e il senso profondo del “Rito dei Santi” affondano in una antichissima tradizione che, rinnovandosi di generazione in generazione, parla di unione e di convivialità, di una fede autentica da riscoprire, ricordandoci che ciò che si ha deve essere diviso e condiviso, un rito celebrato in un periodo che, con l’avvicinarsi dell’equinozio di primavera, segna il risveglio della natura dopo il torpore invernale».

«In particolare le origini di tale rituale – ha poi detto Nunzia Digiacomo – sono da ricercarsi nei riti ancestrali delle società rurali, legati al ciclo di morte e rinascita della natura, nei Saturnali romani, nelle tavole che nel Medioevo i signori feudali imbandivano per i poveri e, ancora, nella liturgia tramandata dai monaci basiliani».

«Non vanno tralasciate anche le tradizioni delle comunità arbereshe – ha concluso Nunzia Digiacomo – che, nel giorno di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim o festa dell’Arziburo, un banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo e, delle comunità ebraiche che festeggiavano il Tubishevàt, il Capodanno degli alberi, con un pasto di quindici varietà di frutta».

L’edizione 2024 del “Rito dei Santi” gode del patrocinio del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, concesso con decreto n.676 del 20.02.2024, del Comune di Fragagnano e vede la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura, nella persona di Lucia Traetta, del G.A.L. Terre del Primitivo, dell’Associazione Turismo delle Radici Taranto e provincia, di Unpli Puglia e di Salento delle Murge.

Presentazione saggio “Sulle sponde della Magna Grecia” a Grottaglie

Venerdì 22 marzo, dalle ore 16:30, presso la Biblioteca Comunale G. Pignatelli di Grottaglie, sita in Viale Senatore Gaspare Pignatelli n° 5, sarà presentato ufficialmente il saggio Sulle sponde della Magna Grecia – Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri, II edizione, Passerino Editore.

L’evento, totalmente gratuito, rappresenterà un’occasione per immergersi nella storia della letteratura novecentesca del meridione e di tutti quei territori che un tempo costituivano la Magna Grecia. Oggi più che mai è necessario ripensare alla storia letteraria della nostra nazione attraverso un approccio realmente unitario, che non si fermi alla solita triade Pirandello – Deledda – Quasimodo per il Novecento, ma si apra a tutti quegli autori del meridione che hanno dato un significativo contributo alla produzione letteraria del secolo scorso.

Dove sono, dunque, gli scrittori e le scrittrici del meridione che hanno caratterizzato il Novecento letterario? Non nei manuali. Per questa ragione, Sulle sponde della Magna Grecia – Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri costituisce un’eccezione nel panorama editoriale italiano, un anti-manuale.

Il saggio “Sulle sponde della Magna Grecia”

Il saggio, che si compone di scritti critici anzitutto di Pierfranco Bruni, Micol Bruni e Marilena Cavallo e con un breve intervento di Rosaria Scialpi, curatrice allo stesso tempo del volume, ripercorre la più recente storia letteraria del meridione attraverso una lente d’ingrandimento unica: l’appartenenza alla Magna Grecia. Riscoprire una terra per riscoprirne l’identità plurima e composita, per riscoprirsi fra memorie e storie, fra Storia collettiva e ricordi.

Per andare incontro alle esigenze dei diversi tipi di lettori, si è inoltre deciso di pubblicare il saggio sia in formato ebook che in cartaceo. Fra gli autori trattati nel saggio figurano: Spagnoletti, Carrieri, Grisi, Fornaro, Corti, Quasimodo, Pierri, Selvaggi, Tebano,
Pinto, Viola, De Giorgio, Rasulo, Belli, Pavese, Alvaro, Scotellaro, Sinisgalli, Levi, Rinaldi, Riviello, Pasolini, Calabrò, Pascoli, Parrella, D’Arrigo, Piccoli, Tedeschi, Gatto, Rio, Valentino, Buttitta e Lippo.

Nel volume, non solo grande attenzione è riservata al territorio tarantino in particolare, ma emerge, mediante ricordi familiari e studio delle fonti, un rapporto del tutto inedito di D’Annunzio con Grottaglie. All’interno del saggio, infatti, sono presenti ben 13 poesie postume di Francesco Grisi che costituiscono la plaquette Se camminando – Tra le vie di Grottaglie, Taranto e Martina Franca.

Non mancano, infine, riferimenti a intellettuali di punta del panorama letterario italiano come Sciascia, Palazzeschi, Flora, Binni, Dante Alighieri, Serao, Bellonci e molti altri.

Video-trailer del libro “Sulle sponde della Magna Grecia”

RICAPITOLANDO
Dove: Biblioteca Comunale G. Pignatelli di Grottaglie, sita in Viale Senatore Gaspare Pignatelli n° 5

Quando: 22 marzo, a partire dalle ore 16:30

Intervengono gli autori:
Pierfranco Bruni
Micol Bruni
Marilena Cavallo
La curatrice:
Rosaria Scialpi
Ingresso libero e gratuito

Gli Autori

Pierfranco Bruni è nato in Calabria, terra a cui è profondamente legato. È Presidente del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi e Vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Scrittore prolifico, ha scritto saggi, poesie e romanzi. Nel corso della sua carriera si è dedicato anche alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche. Bruni è inoltre stato Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero. Candidato due volte al Nobel per la Letteratura (2015 e 2023), è attualmente Presidente della Commissione per il Conferimento del titolo “Capitale italiana del libro 2024”

Marilena Cavallo è nata in Puglia. Docente di Lettere nei licei, è studiosa di problematiche relative alla Letteratura del Novecento europeo con un focus sul Mediterraneo e autori come Penna, Pavese e Carrieri. Ha partecipato a numerosi convegni, pubblicato libri di diverso genere e fa parte di giurie di premi culturali.

Micol Bruni è nata in Calabria, si è laureata in Giurisprudenza con una tesi dal titolo Gli Arbereshe tra storia e diritto. Studiosa degli aspetti storici delle comunità italo-albanesi, ha condotto ricerche riferite alla letteratura meridionale ed ai viaggiatori stranieri in Italia. Ha curato volumi dedicati ai Beni Culturali ed ha partecipato a studi monografici dedicati a Giuseppe Battista, Carlo Levi, Cesare Pavese, Sandro Penna. Ha pubblicato un volume dal titolo Poesia e poeti nella metafora (2007). Ha curato la stesura del testo pubblicato dalla Nemapress ed intitolato Elio Vittorini – La sfida dello scrittore. È Presidente dell’Istituto di Ricerca per l’Arte e la Letteratura (I.R.A.L.) ed ha coordinato, in qualità di Presidente e coordinatrice scientifica, la pubblicazione di testi riguardanti la letteratura del Novecento con riferimento a Gabriele D’Annunzio. Ha partecipato a trasmissioni della RAI su temi inerenti alla valorizzazione delle culture antropologiche.

Rosaria Scialpi è nata a Taranto nel 1996. Laureata in Filologia moderna con lode, ha scritto articoli per riviste scientifiche, collaborato con testate giornalistiche del territorio pugliese e cura la comunicazione di un festival letterario. Fra i suoi scritti: Lembi di verità (L’Erudita, 2022), vincitore del Premio Saffo poesia giovane e del Premio Troccoli Magna Graecia, e La trilogia del Nostos (Pellegrini, 2023). Alcuni suoi racconti appaiono in antologie. È autrice di un podcast che analizza le versioni meno note dei miti greci e romani.

Mulieribus, mostra dedicata alle donne a Grottaglie

mulieribus

Sarà inaugurata il 16 marzo, alle ore 18:00, nell’atelier della “Bottega Mastro” in via Messapia, 42 a Grottaglie (Ta), la decima edizione di Mulieribus, mostra d’arte dedicata alle donne, ideata nel 2014 dal maestro Oronzo Mastro.

Attraverso l’immagine della giovane Armita Geravand – diciottenne curda uccisa dalla Polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico – impressa sul manifesto, quest’anno la mostra vuole accendere i riflettori sulla complicatissima condizione che sono costrette ad affrontare le donne iraniane e sulle battaglie che spesso costano loro la vita. Senza mai dimenticare tutte quelle donne che in Italia ed in tutto il mondo, muoiono per mano di uomini violenti.

“Ogni anno, durante la serata inaugurale di Mulieribus – ha detto il maestro Mastro – il nostro augurio è che la prossima edizione veda la scomparsa del femminicidio dalle cronache e dalla cultura italiana e mondiale. Poi, le notizie ti riportano ad una realtà immutata, se non peggiorata. E la cosa è accentuata quando vieni a sapere che, stando ai sondaggi, una parte considerevole dei giovani sostiene che la gelosia sia una forma d’amore; che il partner ha diritto di accedere al cellulare dell’altro; che qualche schiaffo sia normale. Mi chiedo: tutte le battaglie iniziate dalle suffragette, tutte le lotte femministe, che fine hanno fatto? Tutto inutile? Tutto cancellato? Ci indigniamo per la sorte delle donne in Iran, Afganistan, Emirati Arabi e noi? Noi che ci riteniamo “moderni”, “emancipati”, noi, i nostri ragazzi, il nostro futuro, pensiamo ancora alla donna come a una proprietà? Un immenso scoramento mi assale, ma mi piace ancora sperare che domani è un altro giorno, anche se è difficile”.

“Parlare di donne iraniane – ha concluso Mastro – significa non solo raccontare quanto una cultura patriarcale e maschilista possa essere pericolosa, ma anche ricordare come nessun diritto può considerarsi acquisito. È necessario educare i nostri giovani al rispetto di genere e a non abbassare mai la guardia sui diritti. E noi, attraverso Mulieribus, vogliamo contribuire a non far spegnere i riflettori sull’argomento”.

La mostra “Mulieribus”

Saranno 36 i partecipanti: Maria Aloi, Ambra Accornero, Maria Arces, Domenico Arces, Claudio Ardizio, Dany Bigotta, Barbara Bovio, Maria A. Bussi Laverone, Alfredo Caldiron, Maria Giovanna Campagnolo, Luciana Casati, Eugenio Cerrato, G.P. Colombo, Mirella Gelmetti, Tommy Ducale, Giannina Gobatto, Adele Filomena, Lucia Macrì, Rita Intermite, Rosy Mantovani, Francesco Mastro, Oronzo Mastro, Sara Mastro, Enrico Meo, Mariolina Morciano, Flavia Neglia, Alberto Petrelli, Tina Quaranta, Francesca Pia Santoro, Fausta Roussier Fusco, Mauro Roussier Fusco, Dino Spagnulo, Giovanni Spagnulo, Lidia Tangianu, M. Stefania Tornese e Irene Vaglia.

All’inaugurazione prenderanno parte, oltre l’ideatore professor Oronzo Mastro e la co-organizzatrice Anna Rita Palmisani, la professoressa Vincenza Musardo Talò e la psicoterapeuta dr.ssa Vitanna Curigliano. Sponsor dell’evento: “Quaranta forniture per ceramisti”, “Schiena Vini” e “Teatrando”. La collettiva sarà visitabile ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 19:00 alle 21:00, fino al 7 aprile.

Chi è Armita Geravand

Il 1° ottobre 2023, Armita Geravand (in persiano مهسا امینی‎, Kermanshah, 2 aprile 2006 – Teheran, 28 ottobre 2023) studentessa curda con cittadinanza iraniana, è entrata in coma nella metropolitana di Teheran dopo essere stata aggredita dalla Polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico. Da allora è stata ricoverata nell’unità di terapia intensiva di un ospedale dell’esercito, dove il 22 ottobre 2023 le è stata diagnosticata la morte cerebrale ed è stata ufficialmente dichiarata morta il 28 ottobre dello stesso anno.

L’incidente è stato paragonato alla morte di Mahsa Amini, conosciuta anche come Zina o Jîna Emînî (in persiano مهسا امینی‎; Saqqez, 21 settembre 1999 – Teheran, 16 settembre 2022). Mahsa fu arrestata Il 13 settembre 2022 dalla polizia morale nella capitale iraniana (dove si trovava con la sua famiglia in vacanza) a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, in vigore dal 1981 (poi modificata nel 1983) per tutte le donne nel Paese, sia straniere che residenti. Dopo essere stata arrestata per aver indossato l’hijab in modo sbagliato (considerato troppo allentato) e condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica. La morte di Amini ha scatenato proteste in tutto l’Iran, conosciute come il movimento “Donna, vita, libertà”. In risposta, il regime ha represso le dimostrazioni e ha rafforzato le leggi sull’abbigliamento islamico.

Taranto, inaugurazione Piazzale BAC – Parco della Musica

parco della musica taranto

Taranto ha una nuova agorà nel cuore del Borgo Umbertino: alle ore 10:00 di venerdì 8 marzo sarà inaugurato il piazzale dei BAC – Parco della Musica, nell’area degli ex Baraccamenti Cattolica in via Di Palma.

Sarà il Sindaco Rinaldo Melucci ad aprire le porte della nuova infrastruttura, riconsegnando così alla comunità cittadina la piazza di questa importante area, oggetto di un significativo intervento di riqualificazione urbana che prevede il recupero complessivo degli immobili presenti e una nuova destinazione d’uso dedicata alla cultura, all’arte e allo sviluppo tecnologico.

L’inaugurazione sarà una grande festa accessibile a tutta la comunità – ingresso libero e gratuito – per condividere questo importante momento: una giornata che, fino alle ore 15.00, vedrà alternarsi momenti di approfondimento e di intrattenimento.

A seguito del tradizionale taglio del nastro, sarà presentato un breve intermezzo musicale a cura dell’Orchestra Giovanile della Magna Grecia. Si proseguirà con gli interventi istituzionali del Sindaco Rinaldo Melucci e dell’assessore ai Lavori Pubblici, Cosimo Ciraci, che illustrerà lo stato di avanzamento del cantiere complessivo dei BAC. A seguire si terrà la conferenza stampa di presentazione del calendario degli eventi programmati dall’amministrazione Melucci per il 2024 con l’assessore alla Cultura, Angelica Lussoso.

Durante l’evento d’inaugurazione saranno allestiti spazi espositivi in cui si terranno ulteriori talk tematici di approfondimento, con un focus particolare sulla “Giornata internazionale della Donna”: il Dipartimento Prevenzione dell’ASL di Taranto promuoverà tutte le attività a favore delle donne, in particolare vaccinazioni e screening oncologici, mentre l’Associazione Alzaia illustrerà le opportunità offerte dal Centro Antiviolenza del Comune di Taranto in co-gestione con SudEst Donne. Al contempo, la Biblioteca Comunale “Pietro Acclavio” promuoverà le proprie attività a favore della cittadinanza.

Presente anche uno stand del progetto CALLIOPE – Casa delle tecnologie Emergenti, un vero e proprio hub dell’innovazione in cui competenze e tecnologie di ultima generazione si fondono per dare luogo a un programma di ricerca in ambito One Health che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale.

Tra i vari momenti, largo spazio all’intrattenimento, al cibo e alla musica per famiglie e ragazzi, con Armando Carrera, piano e voce, l’esibizione live della band “Spaghetti Brothers” e un djset conclusivo.

Mio Corpo, seminario con Vincenzo del Prete a Ostuni

teatro

MIO CORPO Seminario Residenziale con Vincenzo Del Prete a Ostuni (BR) presso La Luna nel Pozzo. Un seminario per attori, danzatori, professionisti e non professionisti. A chi sia interessato ad approfondire lo studio del corpo come strumento scenico.

Un’occasione di alta formazione a cura di un artista la cui forza espressiva convive con una personale vocazione pedagogica. Questo workshop si pone come allenamento intensivo e vivo della creazione scenica. Lo svolgimento del lavoro, oltre ad essere un’esperienza formativa, rappresenta un momento di scambio tra i partecipanti.

Vincenzo Del Prete

Inizia il suo percorso teatrale nel 1996 incontrando nella sua formazione il teatro fisico-sociale-poetico e di prosa. Dal 1996 al 1998 studia con MAMADOU DIOUME e LUDOVICA RAMBELLI. Nel 2006 e 2007 studia con DOMINIQUE DE FAZIO. Dal 1999 al 2010 lavora in qualità di attore con il regista DAVIDE IODICE (La tempesta, Dormiti gallina, Io non mi ricordo niente, I giganti, Favola per gente ferma, A’ Sciaveca, La fabbrica de sogni).

Dal 2002 è collaboratore, aiuto alla regia e attore per DANIO MANFREDINI (Cinema cielo, Il sacro segno dei mostri, Il principe Amleto, Vocazione, Luciano, Al Presente, Tre studi per una crocifissione, Nel Lago del Cor). Dal 2014 al 2016 è docente di movimento scenico e recitazione presso l’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli. Dal 2018 al 2020 è docente per Repertorio, scuola permanente di Alta Formazione condotta da Danio Manfredini presso la Corte Ospitale di Rubiera.

Attualmente impegnato, in qualità di attore, nello spettacolo La Tempesta di Alessandro Serra, produzione Teatro Stabile di Torino. Per visualizzare tutti i lavori e i seminari di Vincenzo Del Prete: vincenzodelpreteattore.squarespace.com

Informazioni

Il seminario si svolgerà da mercoledì 20 a domenica 24 marzo a Ostuni (BR). Le attività si svolgeranno il 20 marzo dalle 12 alle 19, tutti gli altri giorni dalle 11.00 alle 19.00

IL NUMERO DEI POSTI È LIMITATO E PER CANDIDARSI È NECESSARIO PRESENTARE IL PROPRIO CURRICULUM VITAE ENTRO E NON OLTRE IL 17 MARZO H.18.

Le candidature saranno valutate a sportello e il numero dei partecipanti potrebbe essere raggiunto prima della suddetta data. Scadenza 17 marzo POSTI LIMITATI : le iscrizioni potrebbero chiudersi prima della data indicata, a posti esauriti
Link per l’iscrizione diretta e scheda seminario: https://linktr.ee/CasaTeatro

Il costo del seminario comprende per 5 notti: colazione, pranzo, cena e pernottamento presso La Luna nel Pozzo. Per informazioni e costi: Piera Del Giudice | 3929960460
info.micorpo@gmail.com

Taranto, Indagini archeologiche nel Duomo di San Cataldo

città vecchia taranto

Un prezioso scrigno di tesori artistici, un sito ricco di storia, di testimonianze del passato e di segreti. Segreti che non sono sfuggiti, però, alla dottoressa Annalisa Biffino, funzionaria della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo.

“Alle radici di una cattedrale, le indagini archeologiche nel Duomo di San Cataldo”, questo il tema della conversazione in programma giovedì 7 marzo, alle ore 19, nella chiesa di San Cataldo, nella città vecchia di Taranto. Protagonista della serata sarà Annalisa Biffino che racconterà quanto venuto alla luce durante gli scavi da lei condotti all’interno della Cattedrale.

Cosa si nasconde nel cuore del Duomo di San Cataldo di Taranto? Cosa hanno rivelato le indagini archeologiche nel monumento medievale più rappresentativo della città? A queste e ad altre curiosità risponderà la conferenza, un’esperienza di conoscenza imperdibile, alla scoperta della Taranto medievale.

L’iniziativa rientra nella rassegna “Taranto Velata. Itinerari, teatro e talk sulla cristianità” ideata e organizzata da Ethra Archeologia e Turismo, in collaborazione con Symbolum Ets e con il patrocinio del Comune di Taranto.

Al termine del talk, l’architetto Daniele Biffino, guiderà i partecipanti in un percorso di scoperta degli aspetti architettonici più inediti della Cattedrale. Evento gratuito, prenotazione al 3791182464.

Il musical “VENTI, in scena!” a Cisternino

venti, in scena

Al loro VENTESIMO ANNO DI ATTIVITA’, la Compagnia Teatrale “Fuori Tempo” di Martina Franca, presenta “VENTI…in scena!”, il musical…ispirato agli anni ’20, che porterà lo spettatore lontano dalla realtà per una sera, tra lustrini e paillettes. I protagonisti daranno vita ad uno spettacolo dai toni gioiosi, ma anche con tanti punti di riflessione, tra le novità, troveremo all’interno dello spettacolo le più celebri canzoni dei musical di Broadway.

Soggetto: Salvatore Blasi e Claudio Russano, Testi: Giusy Basile, Sabrina Palmisano e Fabio Tamburrano, Coreografie: Vito Blasi, Assamble: Sara Blonda, Katia Castellana, Irene Farfariello, Manuela Ivona, e Andri Voka. E ancora con: Mariella Montanaro, Alessia Castellana, Martina Capitaneo, Vincenzo Blasi. Tante saranno le attività che l’Associazione “Fuori Tempo” sta preparando per quest’anno per festeggiare al meglio i loro primi VENT’ANNI.

Venti, in scena! La trama

Per saperne di più: Lontano dai tumulti e dalla crisi che il secondo conflitto mondiale sta portando all’Europa, in una New Orleans, sempre pronta a lustrini e paillettes, due cugine, CHICCA (Francesca Montanaro)e GRETA (Greta Corrente) sono ad un appuntamento insolito con il destino: entrambe le giovani donne si scoprono eredi del Clò Palace Hotel, che con il suo club ha rappresentato negli anni Venti uno dei più lussuosi e ricercati circoli e luoghi di ritrovo per l’alta borghesia imprenditoriale americana.

Mentre le due ragazze assaporano la lusinga per la straordinaria portata della eredità ricevuta e, al contempo, sentono forte la consapevolezza del valore morale che la stessa rappresenta per loro, come in un flashback prende vita la narrazione del passato, del momento in cui l’Hotel si avvia ad una fase di declino che sembra inesorabile ma che si offre come scenario a fatti e personaggi che, in qualche modo, ne confermano la sua storia inconsueta.

Primi tra gli altri, i proprietari della struttura: MRS. SALLY CLO’ (Sabrina Palmisano, donna intelligente e dalle indubbie capacità manageriali e MR. HOLDEN CLO’ (Fabio Tamburrano), marito attento e zelante, che ha grande fiducia nelle scelte della moglie. Quasi un tutt’uno con il Clò Palace, per numerosi anni di onorato servizio anche TIFFANY (Francesca Basile) e GERARD (Cristin Nardelli): artista e grande intrattenitrice lei, che gestisce il club per i proprietari; addetto al servizio ed alla cura degli ospiti lui. Entrambi hanno assunto MISS. FIZZ (Arianna Semeraro) e MR. CLEAN (Paolo Colucci) per adempiere all’ordine ed alla pulizia.

Ma non solo luci: purtroppo anche ombre si riversano sulla scena. Personalità meno idilliache sono quelle di MR. CARL (Paolo Decuia) e MRS. ELIDE FLY (Alysia Maggi), una coppia impegnata ad inseguire la ricchezza e quella di una tale SHEYLA BRYANT (Miriana Lacarbonara), madre di due ragazzi, MARGOT (Sofia Palmisano) e DANNY MINE (Nicola Neglia), la cui identità, svelata in una situazione quasi rocambolesca, darà una svolta significativa alla storia.

Un ruolo particolarissimo spetta a MAMA FLORIS DUNKAN (Sara Fumarola), che nella vicenda si accompagna con MR. EDWARD (Angelo Semeraro), un animo mite ma non senza una rivelazione importante che lo aspetta.

L’intreccio di pensieri, azioni, scelte e ambizioni dei personaggi, in un’atmosfera pur pervasa in alcuni momenti dalla leggerezza di spirito e dalla facile risata, consente allo spettatore di riflettere su alcuni valori essenziali della vita. Laddove sembra avere la meglio il desiderio di lusso e di opulenza, ci si ritrova, a conclusione della narrazione, a riconoscere cosa davvero vale la pena per l’uomo inseguire nella sua esistenza: la lealtà, il rispetto, l’amore, l’autenticità…

24/25/26 MAGGIO 2024 – TEATRO “PAOLO GRASSI” – CISTERNINO
ven 24/05 e sab 25/05/24: porte 20.45 – sipario 21.15
dom 26/05/24: porte 18.30 – sipario 19.00

Escursioni di Primavera in Valle d’Itria

escursioni valle d'itria

Quando la natura si risveglia, torna la voglia di trascorrere del tempo all’aria aperta. Con questo obiettivo nasce il ciclo di escursioni in valle d’Itria, realizzato dal Festival della Biodiversità, che avrà inizio il 10 marzo ed andrà avanti fino al 21 aprile prossimo.

Appuntamenti settimanali per ritrovare i profumi e i colori della primavera immersi fra i filari di mandorli, ciliegi, albicocchi, susini, peschi, meli e peri della Collezione Regionale del Germoplasma Frutticolo custodita a Locorotondo presso il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile- Caramia”.

Si tratta di passeggiate gratuite e adatte a tutti, a famiglie con bambini o a semplici appassionati. In più, per chi lo desidera, sarà possibile immortalare su tela o con foto le più belle fioriture primaverili e partecipare al concorso di pittura e fotografico. Le tre opere più votate saranno premiate nel corso della Fiera della Biodiversità che si terrà a settembre prossimo. Per partecipare alle escursioni è richiesta la prenotazione al numero 338 8372002.

L’iniziativa dà il via al Festival dell’Agrobiodiversità: non solo escursioni primaverili ma anche mostre pomologiche, profili sensoriali dei prodotti della biodiversità e tour guidati per una festa lunga tutto un anno.

Dopo le escursioni di primavera sarà la volta della Settimana della Biodiversità, dal 20 al 24 maggio prossimi; seguiranno nei mesi di giugno, luglio e agosto i Venerdì biodiversi e, per concludere in bellezza, ci sarà la Fiera della Biodiversità nei giorni 27, 28 e 29 settembre prossimi.

Per avere maggiori informazioni è possibile visitare il sito web https://www.itsagroalimentarepuglia.it/  Appuntamento domenica 10 marzo alle ore 9.30 presso Masseria Ferragnano a Locorotondo.