Sarà presentato a Massafra (Taranto), venerdì 22 dicembre 2017, alle ore 18.30 presso il Palazzo della Cultura in via Caduti della Nave Roma, 7 “Ho Toccato la Casta- oltre la magistratura”, Cronaca antropico-letteraria di Anna Maria Caramia.

Qualunque cosa tu possa fare qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.” (Goethe)

Esperienza toccante di una donna, Avvocato, che incontra le ingiustizie di un’epoca arrogante e, nel rispetto dell’applicazione corretta della Legge,si dispone con abnegazione a tutela dei ‘piccoli’….

L’idea di scrivere questa testimonianza è presente in me da anni, ma solo ora ha iniziato a prendere corpo reale, come un embrione che cresce e si sviluppa nel seno di sua madre. E a dire il vero, l’incentivo per realizzarla e lavorarci mi viene proprio da coloro di cui anche qui parlerò, quelli che io indico semplicemente con il nome generico ‘casta’ o il pronome ‘loro’; quelli che hanno tanti volti e tanti nomi, a me sconosciuti; quelli che, di ignote identità, pure sono e operano e incidono e feriscono e uccidono…”.
Una pubblicazione impreziosita da disegni, con tecniche miste, di Silvana D’Aniello.

Introducono la narrazione del testo:
Libero Mancuso, già magistrato, presidente della Corte di Assise di Bologna e presidente della sez. del Riesame – noto il suo ruolo in indagini sulle Brigate Rosse, sulla mafia, sulla P2, sulla strage della stazione di Bologna del 1980 e dell’Italicus – ha preso parte ai processi della Banda della Uno Bianca e dell’omicidio di Marco Biagi oggi, avvocato e politico.

Rosa D’Amato, portavoce del M5S al Parlamento Europeo.

Jean Marie Ntesa Kadima, National Director International Ass. for Humanitarian Medicine
Sacerdote e Direttore della Caritas della Diocesi d’Inongo

Interverranno:
Anna Maria Caramia, autrice
Rosa D’Amato, europarlamentare
Nicola Morra, senatore della Repubblica Italiana
Silvana D’Aniello, grafico
Marilina Mastrangelo, coordinamento

Anna Maria Caramia nasce a Martina Franca il 21 febbraio 1969; consegue laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari nel 2002 ed è abilitata alla professione di avvocato dal 2006. “Ho Toccato la Casta..oltre la magistratura” è il suo primo romanzo.

NOTE INTRODUTTIVE di “Ho Toccato La Casta..” di Anna Maria Caramia

Libero Mancuso:
Abe Weiss era l’ultimo di una lunga serie dei procuratori distrettuali di New York che basavano la carriera sull’apparire in televisione ad annunciare il più recente colpo fulminante al plesso solare della criminalità nella ribollente metropoli. Ma era legato a doppio filo con il Potere, e il Potere scorreva in lui e il suo ufficio era un avamposto del Potere” (Tom Wolfe, Il falò delle vanità, Mondadori, 1987).
Ecco cosa ha richiamato alla mia memoria la lettura delle contrastate esperienze giudiziarie di Anna Maria, che ci mette di fronte alle brutture dell’esercizio della giurisdizione, alla caduta di credibilità del servizio giustizia, sempre più isolato e sempre più ostinatamente autoreferenziale.
Ci fornisce il resoconto della sua incoercibile pretesa di Giustizia, una pretesa che diviene forza morale perché accanto ai diritti dei più deboli, programmaticamente ignorati, si muovono i valori costituzionali della solidarietà politica, economica e sociale e quelli del diritto uguale in una società diseguale, del compito assegnato a ciascuno di noi di rimuovere gli ostacoli di ordine economico
e sociale che limitano, di fatto, libertà ed uguaglianza.
In un Paese che ha dimenticato tutto questo, dove i governanti si preoccupano di modificare una Carta costituzionale ancora largamente inadempiuta, nel quale il popolo dei più deboli, degli esclusi, della marginalità sociale si ingrandisce a dismisura, giorno dopo giorno, fino a lambire parte dei ceti medi, assumere la difesa di costoro come missione salvifica, non può che provocare, in una società sempre più preda di istinti sopraffattori e di pervasive culture dell’illegalità, cocenti delusioni per la loro condizione storica di sconfitti.
Il procuratore distrettuale Abe Weiss incarna pulsioni diffuse tra chi esercita quel mestiere: ambizione, carrierismo, voglia di apparire, protagonismo. Tutti disvalori che offuscano principi di equità e trascinano il magistrato a sentirsi corporazione, potere e ad allontanarsi da quei principi di equità, di indipendenza, di autonomia, cui dovrebbe soggiacere.
Allora, Anna Maria, come puoi pretendere di ottenere giustizia là dove circola ingiustizia?
In nome di quale principio dovresti avere successo difendendo chi per nascita è uno sconfitto?
Resta il valore della tua battaglia quotidiana per l’affermazione di qualcosa che ci è sfuggita di mano, una testimonianza che reca il sapore amaro della sconfitta.
Un sapore che oramai sei abituata a gustare ma che rappresenta testimonianza ed esempio di quanti nutrono ancora fiducia in una società più giusta.

Rosa D’Amato:
Ha toccato la casta con mano.
E non l’ha ritratta, la sua mano.
Anzi.
Ho conosciuto l’autrice di questo libro perché chiedeva aiuto. Si rivolgeva all’europarlamentare del suo territorio.
Ho colto l’appello e ne ho assaporato il gusto semplice e, così dirompente, della legalità.
Anna Maria mi richiedeva un intervento presso la Corte internazionale dei diritti dell’Uomo.
A questo era arrivata una donna che voleva – e vuole ancora – fare il proprio dovere di cittadina italiana e di professionista.
Ricordo la sua tenacia, la volontà di non subire ciò cha sempre fermamente aveva ritenuto ingiustizia, la sua passione di giurista, l’istinto di tutela verso chi le si era rivolto per chiedere giustizia.
In occasione del nostro primo incontro, ho toccato l’anticasta con mano, ascoltando un breve racconto. La storia assurda di una ingiustizia purtroppo ordinaria.
E ho visto nel suo sguardo cosa sia il vero attivismo, cosa dovrebbe essere un Movimento di uomini e donne, pur non facendone parte.
C’è voluto poco per capirsi e sono seguiti incontri, azioni, momenti di condivisione anche all’interno del Movimento, nel quale ha incrociato le gocce giuste per la sua sete di legalità.
In forma lodevolmente scorrevole, ‘Ho toccato la casta’ urla il bisogno di Giustizia, squarciando il velo di meccanismi che condizionano la sua amministrazione, denunciando i fatti e il clima che quei fatti segnano sulla pelle di chi cerca di dipanare matasse viscide e intricate.
Mi auguro che questa semplice opera generi in ogni suo lettore un sussulto. Sussulto che sia di legalità… che sia di partecipazione… che sia di indignazione… non importa.
Restare indifferenti è il primo delitto di cui non macchiarsi la coscienza.”

Jean Marie Ntesa Kadima :
Il libro che stai per leggere contiene, niente di più e niente di meno, di quanto si trova profondamente nel cuore dell’autrice, con uno sguardo alle virtù cristiane della fede, della speranza e della carità e con un’attenzione particolare alla verità.
Eppure, dal momento che tanti non riescono a vedere la verità come la missione del Figlio del Uomo (testimonianza alla verità – Gv. 18,37), Dio fece sperimentare e vivere a qualcuno questo «di più» di cui parla la Bibbia «Io sono la Verità» (Gv. 14,6).
E così difendere i poveri è difendere Gesù, che è la verità; difendere la verità è la vera carità ed è anche e soprattutto un atto di fede.
Questo libro, in definitiva, indirizza semplicemente verso la realtà viva del Cristo, il Figlio di Dio, che poi è la fonte di tutta la nostra vita.
Nonostante i sentimenti negativi di paura e di timore, che sono legati alla fragilità umana, il coraggio non manca all’autrice.
A te Anna Maria, mia sorella, testarda come la verità, io dico che, un giorno, il futuro ti darà ragione.”