Continuano le attività del progetto triennale “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine” che, sostenuto da Fondazionecon il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, prevede l’esecuzione di una serie di “azioni” per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, il più grande della Puglia, rendendolo pienamente fruibile a tutti i cittadini.

Una delle azioni di UPPark è volta a cercare di soddisfare le esigenze dei principali stakeholder del Parco rappresentati dalle aziende agricole e zootecniche; circa la metà della estensione complessiva del Parco, pari a circa 25.000 ettari, è costituita da suoli agricoli. In questa azione, in particolare, è previsto un focus sulle tematiche relative ai rifiuti speciali, pericolosi e non, prodotti dalle aziende agricole e zootecniche del territorio del Parco. In tale ambito è previsto il seminario “La gestione dei rifiuti agricoli: competenze e ruoli di produttori ed Enti locali”, un importante incontro formativo sulle modalità di gestione e di smaltimento; l’iniziativa si terrà, alle ore 17.30 di venerdì 1° giugno, nella Biblioteca Civica di Statte. Il seminario “La gestione dei rifiuti agricoli” è organizzato da WWF Trulli e Gravine, capofila del partenariato di UPPark, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Taranto; il seminario è “valido per l’assegnazione di CFP. Moderati dal giornalista Marco Amatimaggio, addeto stampa del progetto UPPark, i lavori saranno introdotti dai saluti di Francesco Andrioli, Sindaco di Statte, Lorenzo Natile, dirigente Settore Pianificazione e Ambiente della Provincia di Taranto, Angelo Miccoli, assessore Ambiente Ecologia e Sanità Comune di Statte, Armando Grassi, assessore alle Politiche Agricole e Attività Produttive, Luca Lazzaro, presidente Confagricoltura Taranto, Gianluca Buemi, presidente Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Taranto, Franco Bruni, componente dell’esecutivo CIA Duemari Taranto-Brindisi. I lavori entreranno poi nel vivo con l’intervento di Gianni Grassi, presidente WWF Trulli e Gravine, che illustrerà il progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”; a seguire Giammarco Lupo, ingegnere esperto gestione rifiuti, interverrà su “I rifiuti delle aziende agricole: classificazione e adempimenti”, mentre Domenico Speciale, ingegnere esperto ambientale, relazionerà su “Ipotesi preliminare di piattaforma di stoccaggio di rifiuti da azienda agricola e zootecnica”. Questa azione del progetto “UPPark” si sviluppa secondo unaroad mapche, iniziata con il censimento e l’individuazione dei potenziali stakeholder (comuni, gestori del servizio pubblico, consorzi agrari, associazioni di categoria), prevede l’organizzazione di tre workshop formativi, questo di Statte è il secondo, a favore degli stakeholder e gli utenti interessati. In seguito si provvederà all’analisi di esperienze e buone pratiche sulla gestione dei rifiuti agricoli, per poi analizzare gli aspetti normativi: classificazione dei rifiuti; obblighi ed adempimenti per la loro gestione, percorribilità di possibili strumenti quali Accordi di programma. Il percorso prevede, infine, l’individuazione delle possibili modalità tecnico/organizzative di un servizio di ritiro dei rifiuti agricoli e la stima dei suoi costi, per poi giungere alla redazione di un’ipotesi di progetto di deposito di stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali pericolosi prodotti da aziende agricole e zootecniche.

Il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”

Con una superficie complessiva di 25.000 ettari, il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” è la più estesa area protetta regionale: il parco si estende sul territorio di 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano) e su quello del comune brindisino di Villa Castelli. Questo enorme territorio è stato compreso nel Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine”, costituito ex legenel 2005, con l’evidente intento, seppur non dichiarato, di mettere assieme i territori della “pietra scavata” che hanno dato vita ai villaggi rupestri e quelli della “pietra costruita”, quei “thòlos” da cui discendono i trulli della Murgia. Non esiste altrove, in tutta l’Europa occidentale, un’area con un’analoga concentrazione di insediamenti rupestri e di siti archeologici, con ricchezze naturalistiche e fenomeni carsici di simile rilevanza, con un paragonabile patrimonio di biodiversità. È un vasto territorio in cui sono altresì comprese aree a fortissima antropizzazione, si pensi alla Gravina di Statte ubicata a pochi chilometri dalla zona industriale di Taranto, che per questo motivo devono essere tutelate e valorizzate con maggiore attenzione. Per questo c’è oggi il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazionecon il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, che prevede l’esecuzione di una serie di attività per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” rendendolo pienamente fruibile ai cittadini. Attuando una serie di interventi per la prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali nell’area del parco, inoltre, il Progetto “UPPark” intende preservare l’integrità dei questo straordinario ecosistema, un vero e proprio santuario della biodiversità, per le generazioni future. Il progetto è stato proposto dal WWF “Trulli e Gravine”, in qualità di capofila, insieme a un ampio partenariato che comprende la Provincia di Taranto, in qualità di organismo di gestione del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la Casa Circondariale di Taranto, lo IAMC-CNR, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Gruppo Speleologico Martinese, l’Associazione “Learning Cities”, il Club Unesco, il CNSAS Servizio Regionale pugliese, il Nucleo Volontario Protezione Civile di Palagiano, “La Mediana”, e la Federazione Speleologica Pugliese. Tra le tante iniziative tese a dare nuova vita il parco naturale regionale più grande della Puglia, si segnala il restauro conservativo di alcuni ambienti dell’antica masseria dell’Oasi WWF Monte Sant’Elia, tra questi la Sala Comune e la vecchia stalla, in cui, dopo il loro ripristino, è stato realizzato un Centro Visite con un infopoint e un ufficio accoglienza a favore di tutti coloro che, cittadini o turisti, vorranno visitare la zona percorrendone i sentieri, a piedi o in bici; la struttura, inoltre, è a disposizione per ospitare iniziative e manifestazioni di sensibilizzazione e promozione dei corretti stili di vita a contatto con la natura. L’Oasi WWF Monte Sant’Elia, una delle sette Oasi WWF in Puglia, rientra nel Parco “Terra delle Gravine” e nel SIC-ZPS Area delle Gravine; l’Oasi si estende per circa cento ettari in agro di Massafra comprendendo un bosco di leccio, macchia mediterranea, pascoli, seminativi e una masseria storica. L’Associazione WWF Trulli e Gravine, che gestisce da sei anni l’Oasi WWF Monte Sant’Elia a titolo gratuito, opera in Provincia di Taranto dal 1985 per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio, distinguendosi per lo spirito di coinvolgimento della cittadinanza in attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e per la fattiva collaborazione volta ad orientare le amministrazioni pubbliche verso programmi, accordi e progetti per il raggiungimento delle finalità associative.

FONTE O PUBBLICAZIONE RICHIESTA DA:Marco Amatimaggio