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“Le immagini e il Sogno”, rassegna d’arte contemporanea. Dall’8 aprile a Grottaglie

Presso la galleria Chindemi Art di Grottaglie, sita in via F. Crispi n.8, sabato 8 aprile 2017 alle ore 18,30 ci sarà l’inaugurazione

della rassegna nazionale d’Arte contemporanea “Le Immagini e il Sogno” giunta alla sua terza edizione e contemporaneamente l’inaugurazione dell’evento “Artisti selezionati dalla Precis Arte 2017. Presenti al Vernissage il gallerista Francesco Chindemi, il giornalista Leo Spalluto, il responsabile editoriale della Print Me Edizioni Luciano Nuzzo, il direttore artistico Vincenzo Massimillo, ed il curatore Lucia La Sorsa, responsabile della Precis Arte. La rassegna nazionale d’Arte “Le immagini e il Sogno” rielaborata e reinterpretata si veste di nuove emozioni attraverso il contributo speciale degli artisti, che vivono un sogno e creano opere, che nel catalogo, realizzato a memoria storica dell’evento, saranno accompagnate dai versi del giornalista/poeta Leo Spalluto che ha trasformato le immagini in emozioni poetiche oniriche. Trentatre Artisti che hanno scelto di presentare una parte pregiata della loro produzione nella bellissima Città delle Ceramiche, Grottaglie.

Saranno esposte le opere dei seguenti artisti: Romano Volpari francescano, Tina Bernardone, Silvia Pastano, Annamaria Lo Bello, Giuseppa Maria Gallo, Melina Tricoli, Maurizio Maglio, Isabella Di Turi, Suzana Lotti, Maria Antonia Burgio, Michele Mc, Esther, Flora Carannante, Ivan Buttazzoni, L.G., Giuseppe La Sorsa, Lucia La Sorsa, Angelo Monte, Ercole Gino Gelso, Antonio Guglielmo, Silvio Avarello, Vincenzo Rossi, Elio Rubini, Lorena Rocchi, Diana Loppo, Klaus, Luca S., Giorgio Russo, Veronika Karta, Tommy, Romina Pellis, Francesco Chindemi, Dorotea Grauso.

Per quanto riguarda l’evento “Artisti selezionati dalla Precis Arte 2017” ci sarà la presentazione ufficiale del catalogo generale che racchiude al suo interno quegli interpreti che più di altri hanno colto il senso dell’approccio della Precis Arte al variegato mondo dell’Arte. Artisti che con sacrificio e grande passione hanno fatto dell’Arte una componente essenziale della propria vita, una componente imprescindibile. L’Arte diventa una necessità, un elemento di cui tenerne conto in modo assoluto, a volte anche un modo per alienarasi da una realtà non sempre paradisiaca. Artisti provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia che ci offrono uno spaccato particolarmente significativo della realtà artistica italiana. Ecco i nomi dei 60 artsiti selezionati dalla Precis Arte per questo 2017: Ercole Gino Gelso, Franca Attaccalite, Luciana Borgognoni, Roberta Luisa Cassino, Maura Filippi, Bruno Lucanero, Marta Malacari, Lucia La Sorsa, Roberto Re, Loredana Chinatti, Luca Taddeini, Pietra Barrasso, Ferruccio Sandri, Paolo Remondini, Francesca Guetta, Massimiliano Cammarata, Fernando Cherubini, Caterina Caldora, Elio Rubini, Patrizia Pasquini, Marisa Caprara, Giuseppe Labate, Tina Bernardone, Roberto Bonetti, Nino Salamida, Annamaria Lo Bello, Antonio Pamato, Silvana Mellacina, Maria Luisa Fioravanti, Maria Antonia Burgio,  Alessandro Avarello, Vincenzo Rossi, Nadia Gatti, Tina Quaranta, Anna Copponi, Patrick Pioppi, Romano Volpari francescano, Luciana Urbinati “Luby”, Filippo Ingrassia, Luca S., Franco Carletti, Adriana Gigliarelli, Maria Teresa Stasi, Enrico Fraschetti, Patrizia Pollato, Andrea Carlini, Franco Bonsignori, Clara De Santis, L.G., Rita Vitaloni, Antonio Gentile, Angelo Monte, Giuseppa Maria Gallo, Suzana Lotti, Indaco, Esther, Valentina Pucci, Giuseppe La Sorsa, Achille Massimillo, Veronika Karta.

La mostra sarà visitabile dal pubblico fino al 16 aprile 2017, tutti i giorni dalle ore 17.30 alle 20.00. Maggiori informazioni sull’evento saranno presenti nel sito web www.precisarte.jimdo.com.

“Il Luogo dei Possibili” riporta a Taranto Mauro Maggioni

L’Associazione culturale “Il Luogo dei Possibili” riporta a Taranto, dopo ben 15 anni di assenza, il famoso drammaturgo Mauro Maggioni che terrà un seminario dedicato alla “tentazione” espressa in tre opere di William Shakespeare.

Erano gli anni Novanta, infatti, quando Mauro Maggioni lavorò a Taranto come regista e produttore di opere teatrali, trovando nel Teatro Crest terreno fertile per la sua creatività.

Sul suo ritorno a Taranto Mauro Maggioni, che ha espressamente chiesto di poter soggiornare nella Città Vecchia, ha detto «in questi dieci anni o forse più di assenza non ho avuto molte occasioni di pensare alla vostra città. Ho seguito le cronache (drammatiche) sulla vicenda ILVA, ma erano cose che io in qualche modo avevo già avuto modo di conoscere da vicino. Diciamo che mi auguro di trovare Taranto diversa da come l’ho lasciata. Con una Città vecchia “abitata” e “abitabile” e con un po’ più di attenzione al fattore cultura, elemento fondamentale per la buona qualità della vita dei cittadini».

Mauro Maggioni sarà a Taranto per tenere, da venerdì 7 a domenica 9 aprile, un laboratorio che, organizzato dall’associazione “Il Luogo dei Possibili”, sarà incentrato sul tema della “tentazione” sotto una visione shakespeariana (info: 329/7373147 – 3922335133).
Questo laboratorio, costruito ad arte dall’associazione “Il Luogo dei Possibili”, darà spazio alla genialità e alla maestria di Mauro Maggioni che darà un contributo significativo al fermento creativo del territorio jonico.

Il “Luogo dei Possibili”, infatti, è un’associazione nata da un’idea condivisa degli artisti Michele Bramo, Axel Caponio, Daniela Delle Grottaglie e Fabiana Salentino, proprio con l’intento di promuovere, con qualità e professionalità la cultura e l’arte a Taranto e in tutti i luoghi “possibili”, con un occhio di riguardo al teatro, spazio privilegiato, ma non unico, del suo agire.

È un omaggio al teorico Eugenio Barba che nei suoi scritti ha ampiamente espresso i suoi concetti sul teatro, sull’arte e sulla antropologia. Il “luogo dei possibili” è pertanto un “luogo” virtuale e reale dove rendere possibili i propri sogni e i propri progetti con l’obiettivo costante di una crescita umana e professionale.

Laureato in lingue e letterature straniere e diplomato alla Scuola di arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano nel 1990, Maggioni ha collezionato successi sia come autore di spettacoli che come regista. Ha inoltre collaborato con molti grandi artisti tra i quali Thierry Salmon, Massimo Castri, Riccardo Caporossi, Claudio Remondi, Gabriele Vacis, Alfonso Santagata, Francois Kahn, Yoshi Oida. Oggi è professore alla Luiss di Roma e collabora con importanti scuole italiane nello studio del processo pedagogico teatrale.

Mysterium Festival: a Taranto la Pizzica sposa il canto gregoriano, giovedì 6 aprile

Torna la grande musica al Mysterium Festival con un concerto straordinariamente atipico, in cui il grande repertorio della musica popolare salentina, Pizzica in primis, sposerà il canto gregoriano!

Il concerto “AccostaMENTI” vedrà sul palco dell’Auditorium Tarentum il popolare gruppo folk “Canzoniere grecanico salentino” e, con Maestro del coro Agostino Ruscillo, il “L.A. Chorus”, un formazione corale giovanile che in questo progetto sarà in veste di coro gregoriano.

In programma un inedito repertorio che fonderà le canzoni salentine ispirate alla religiosità popolare, come “Santu Lazzaru”, “Desolata” e “Chiangi Maria”, contaminate da elementi musicali medievali della coralità gregoriana, lo stesso che avverrà all’incontrario con alcuni brani del repertorio gregoriano che saranno, a loro volta, contaminati dalla musica popolare salentina.
Il Mysterium Festival 2017 ospita così questo grande esperimento musicale che presenterà al pubblico risultati inediti e affascinanti.

Fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante, il Canzoniere Grecanico Salentino è il più importante gruppo di musica popolare salentina, il primo ad essersi formato in Puglia.
L’affascinante dicotomia tra tradizione e modernità caratterizza la musica del CGS: il gruppo è composto dai principali protagonisti dell’attuale scena pugliese, che reinterpretano in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale, che aveva il potere di curare attraverso la musica, la trance e la danza il morso della leggendaria Taranta. Gli spettacoli del CGS sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che trascinano in un viaggio dal passato al presente sul battito del tamburello, cuore pulsante della tradizione salentina.

Guidato dal tamburellista e violinista Mauro Durante, che ha ereditato la leadership dal padre Daniele nel 2007, il CGS continua a innovare e a rappresentare la musica italiana nel mondo, collaborando con artisti del calibro di Ludovico Einaudi, Piers Faccini, Ballake Sissoko, Ibrahim Maalouf, Fanfara Tirana, Stewart Copeland dei Police, e portando la voce di un territorio musicale che con la pizzica ha sempre manifestato la propria identità.
Acclamato da pubblico e critica con 18 album e innumerevoli spettacoli tra Stati Uniti, Canada, Europa e Medio Oriente, il gruppo ha fatto la storia della world music italiana, venendo riconosciuto nel 2010 dal MEI come Miglior Gruppo Italiano di Musica Popolare

Il concerto “AccostaMENTI” del Mysterium Festival 2017 si terrà nell’Auditorium “Tarentum”, in via Regina Elena n.122 a Taranto, alle ore 21.00 di giovedì 6 aprile; Info e prevendita (biglietto 5 €) a Taranto presso Orchestra Magna Grecia, via Tirrenia n.4 (099.7304422) e via Giovinazzi n.28 (cell. 345.8004520), o Basile Strumenti Musicali, via Matteotti n.14 (099 4526853), www.orchestramagnagrecia.it.

La quarta edizione del Mysterium Festival è organizzata dal Comune di Taranto e dall’Istituzione Concertistico Orchestrale “Magna Grecia” con l’alto patrocinio morale della Curia Arcivescovile di Taranto, in partenariato con il MIBACT e l’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia e in collaborazione con “Le Corti di Taras”.
Anche quest’anno il cartellone del Mysterium Festival comprende un ampio programma di eventi e manifestazioni che, fino al 16 aprile prossimo, presenterà una articolata offerta culturale ed artistica in grado di creare una cornice consona e opportuna agli splendidi Riti della Settimana Santa di Taranto.

Dal 2 al 9 aprile al Teatro Orfeo di Taranto una piccola mostra piena di significati

È stata Inaugurata domenica 2 Aprile nel Foyer del Teatro Orfeo di Taranto la mostra “1×4: un quadro per quattro artisti”.

L’ingresso è gratuito e la mostra sarà visitabile fino a domenica 9 aprile tutti i giorni dalle ore 18,00 in poi.
Un appuntamento che vede incontrarsi quattro talenti locali, professionisti della pittura tra i quali il Maestro Alfredo Pompilio, autore tra le tante note opere realizzate anche degli affreschi, delle tele e delle sculture presenti nel Teatro Orfeo. Le opere in mostra sono: “Biciclette” di Antonio Rolla, acrilico su tela 2017, “Il sogno imperfetto” di Adameri Cavallo, acrilico su tavola 2017, “L’ora del caffè” di Alfredo Pompilio, olio su tela 2017, “L’albero della vita” di Marielisa Pompilio, acrilico su tela 2017.

Nei quadri di Alfredo Pompilio è presente quasi sempre la moka. E lui ci dice che è un oggetto che gli piace perché chi l’ha disegnata è un genio. Ricorda la colonna classica, ha una forma bellissima e poi rappresenta la quotidianità, la serenità familiare. “Vedo mio padre seduto ad aspettare il caffè fatto da mia madre e ci si divertiva in cucina a chiacchierare. Questo è un momento anche di grande italianità e rappresenta quindi molte cose. Inoltre ti permette di essere riconoscibile nelle tele anche se cambi tema, come le teste di Dalì, di De Chirico, come il tubetto volante, e le figure sospese che uso frequentemente” dice.
Quello di Alfredo Pompilio è molto di più di un quadro, è la vita in sintesi, e il rapporto con il Mistero che illumina la quotidianità nella familiarità del gesto umano.

Il quadro rappresenta la stanza della nostra esistenza dove cerchiamo delle scappatoie nell’angustia delle problematiche. C’è una figura maschile sospesa alla ricerca dell’infinito, e che deve rivolgere la soluzione verso la luce che però non è inquadrabile, non se ne capisce l’origine, la fonte, ma che alla fine è la soluzione di tutto, è quel punto misterioso che risolve. L’uomo è sospeso sulla nuvola prodotta dalla caffettiera, dal quotidiano, perché è lì che bisogna cercare l’infinito, non nel sonno ma nella vita reale. Volendo ci sono delle soluzioni, le facili soluzioni, ma non sono soddisfacenti, quasi danno angoscia. Infatti nel quadro c’è un piccolo tunnel che è angoscioso, non è un vero sbocco verso la soluzione, è una via d’uscita ma non è la via d’uscita. Invece è il Mistero, che viene dalla parte sinistra del quadro, che apre e inonda la stanza e dà significato al quotidiano, non banalizzato, unica strada che permette all’uomo di sollevarsi (l’aroma del caffè, la nuvola su cui è sospeso l’uomo) e di cogliere la luce che lo libera. Il punto focale della libertà, la liberazione, che non si può descrivere perché è proprio l’esperienza di ognuno, quel punto focale quella luce non la puoi neanche definire perché è Mistero.

Il quadro di Antonio Rolla, ex vicepreside del liceo artistico “Lisippo” non si chiama biciclette, anche se queste sono in primo piano nel quadro, ma “Tempi difficili”. “È uno spazio occupato dal colore terra di Siena, bruciata naturale – ci riferisce l’autore – che dà l’idea della ruggine e quindi delle biciclette quasi diventati dei cimeli i guerra che adesso non hanno più la possibilità di andare, di portare persone. È un po’ uno sconforto che mi porto dentro l’anima che ho rappresentato figurativamente in questo modo.” Secondo Antonio Rolla chi ha esperienze professionali e tecniche come lui, non può seguire la moda ed abbandonare il suo humus, la sua indole, però può innovarsi e rinnovarsi. Per esempio, è fuori concezione l’impaginazione del quadro che risulta sbilanciata, ma volutamente. Perché questo mettere fuori la immagine vuol dire relegarla ad uno spazio esterno, che poi fa parte del contesto del significato del quadro. “C’è poi un muro con un colpo di luce particolare perché gran parte della mia pittura ha questa caratteristica: io mi distinguo per la luce che riesco a dare ai miei quadri – sono ancora le sue parole – perché io sono mediterraneo nell’anima. Noi abbiamo il sole che ci permette di leggere determinati colori. Se non avessimo questo sole noi non avremmo manco la bellezza di questo mare, la lettura della luce era la prima cosa che insegnavo ai ragazzi”.

Nel quadro ”L’albero della vita”, di Marielisa Pompilio, c’è un albero al centro, che lo divide in due parti. “C’è un po’ di femminile ed un po’ di maschile, quindi ovviamente è la vita che viene fuori da questi elementi importanti” ci dice l’autrice. La figura femminile è sullo sfondo rosa, a destra, mentre dall’altra parte c’è un picchio che rappresenterebbe l’aspetto maschile che si tiene con le zampe alla corteccia dell’albero, quindi è più legato alla terra, mentre la figura femminile è più eterea, va verso il Mistero, verso la vita spirituale. La tecnica è mista e utilizza lo stucco come base; sopra c’è un lavoro di contrasti di colori, tra il nero e colori più vivi anche se tenui. Il nero crea profondità, il contrasto è abbastanza evidente, luci ed ombre si alternano.

“Il sogno imperfetto” di Adameri Cavallo, è la rappresentazione di un sogno “un mio sogno, che svela, non rivela. È solo un particolare che viene colto, un palloncino che vola via il cui filo però è tenuto in mano da un’ombra. C’è una porta che ha su due alberi, di cui uno più illuminato. In realtà rappresentano due teste quello più illuminato trasferisce all’altro più piccolo, una piccola parte che illumina solo un piccolo riccio. La luna illumina piccoli particolari come per il mare. La tecnica è acrilico su tavola ed è un materico. In genere i colori che uso sono scuri, la mia caratteristica è quella di dare alla luce la possibilità di colpire alcuni particolari, e in questo quadro a tal punto che se si spegne la luce, si riesce ad intravedere qualcosa” ci ha riferito l’autrice.

Stefania Castellano, storica dell’arte che ha presentato l’evento e si occupa di pittura rinascimentale ha ringraziato il Cine Teatro Orfeo che dimostra, ospitando questa piccola mostra, la sua vocazione interdisciplinare, una concezione molto aperta di arte e ”una volontà di fare cultura – parole aggiunte da Alfredo Pompilio – gli amici Adriano e Luciano Di Giorgio, presenti, sono le persone tra le più sensibili a Taranto alla cultura, senza avere l’aiuto di nessuno, né del Comune e sulle loro spalle c’è il restauro del teatro più importante di Taranto. Questo luogo, grazie a loro, è diventato di accoglienza della cultura”.

A San Giorgio Jonico presentazione del libro “Lo Spartano” dello scrittore tarantino Fabio Bellavista, giovedì 6 aprile

“Letture a km 0 – La cultura a filiera corta” è una rassegna letteraria nata per promuovere la lettura e valorizzare talenti locali, mediante le loro ultime opere letterarie.

Dopo il successo delle prime due edizioni, quest’anno la rassegna giunge alla sua terza edizione; l’edizione di quest’anno è la prima organizzata come Presidio del Libro di San Giorgio Jonico/Laboratorio Urbano MEDITERRANEO.

Dopo il primo incontro con la presentazione del libro “Candore” dello scrittore Mario Desiati, la rassegna continua con il libro “Lo Spartano” dello scrittore tarantino Fabio Bellavista, che dialogherà con la giornalista Maddalena Orlando del Corriere di Taranto.it, giovedì 6 aprile al Laboratorio Urbano Mediterraneo.

Fabio Bellavista nasce nel 1977 a Taranto, città in cui risiede attualmente, laureato in Ingegneria delle Infrastrutture ed in Ingegneria Civile, lavora come progettista di Infrastrutture Viarie e Trasporti da circa dieci anni. Appassionato di motori, sport, cinema e libri ha sempre coltivato la passione per la scrittura; “Lo Spartano” è il suo primo lavoro.

L’evento gode del Patrocinio del Comune di San Giorgio Jonico (TA).
L’evento “Letture a km 0” fa parte de “Il Maggio dei Libri”.

Presentazione “Lo Spartano” di Fabio Bellavista
Giovedì 6 aprile, ore 19.00
Laboratorio Urbano Mediterraneo
via Trento (accanto all’Ufficio Postale), San Giorgio Jonico (TA).

Ingresso libero.

Giovedì 6 aprile si parlerà a Taranto dei 150 anni della nascita di Luigi Pirandello

Giovedì 6 aprile alle ore 18.30 a Taranto si parlerà di Luigi Pirandello.

Nella Sala Start Up di Via Principe Amedeo, 356 di Taranto si discuterà di Luigi Pirandello a 150 anno dalla nascita con Pierfranco Bruni, sutore di diversi scritti sul Novecento letterario e antropologico italiana. Infatti si terrà la presentazione del libro “Luigi Pirandello, il tragico e la follia” di Pierfranco Bruni, saggista e scrittore, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani, nonché studioso ed esperto di Etnie Mediterranee presso il Ministero dei beni culturali.

Nel corso verrà proiettato un video su Pirandello a cura di Anna Montella (https://www.youtube.com/watch?v=vrzdqIxu5Ws). Recentemente Pierfranco Bruni è stato chiamato a discutere di Pirandello alla Casa di Pirandello di Roma (ora Istituto di Studi Pirandelliani) per illustrare i percorsi della sua ricerca e dei suoi studi sul Novecento di Pirandello.
Un Pirandello atipico e speciale quello che Pierfranco Bruni ci presenta in questo saggio, come è nello stile contro culturale e spettacolare dell’Autore, che grazie alla sua sensibilità e profondità di studioso chiama in causa direttamente la nostra intelligente curiosità quando affonda il suo sguardo critico su accostamenti a prima vista molto coraggiosi o addirittura arrischiati: Pirandello sciamano, Dante in Pirandello, le radici arabe, tra Occidente e Oriente, ecc.
Pirandello, la cui lettura ci aiuta a capire le nostre inquietudini, le angosce ma anche le utopìe, le follìe e le speranze, in questo libro di Bruni viene trasportato in una visione “sciamanica” della vita, perché scende nelle caverne del proprio essere e ne risale con la consapevolezza di aver oltrepassato i limiti della follia.

Una follia vista non tanto come elemento negativo, quanto come elemento fondamentale della condizione umana con la quale fuggire la propria angoscia e il proprio dramma, come estremo rifugio per potersi salvare dalla tragedia dell’esistenza.

A Taranto l’evento culturale rientra nei percorsi didattici che Bruni, per conto del Mibact, sta portando avanti proprio suoi studi che legano istituzionalmente Pirandello e gli elementi antropologici della letteratura.

Crispiano, sabato 8 aprile c’è la “Passio Christi”

Un’esperienza di grazia da condividere con la collettività, non un momento scenico ma di preghiera.

Si basa su questo presupposto la Passio Christi organizzata a Crispiano anche quest’anno dall’Azione Cattolica della parrocchia San Francesco d’Assisi. L’appuntamento è per sabato 8 aprile, a partire dalle ore 19, in piazza San Francesco. Si tratta della 18a edizione, la sesta del nuovo corso dopo la ripresa del 2012. Manifestazione da sempre molto attesa e partecipata, quest’anno vedrà la presenza di un centinaio di persone tra ruoli principali e figuranti di ogni età e provenienti anche dalle altre parrocchie del paese, tutti coinvolti nella rappresentazione delle ultime ore terrene di Gesù.

Tra le novità di quest’anno, vi è innanzitutto il ritorno al vecchio percorso: dopo le prime scene in piazza San Francesco, la Passio si snoderà attraverso via Roma, piazza Madonna della Neve, corso Vittorio Emanuele (per la prima volta da quando è stato pavimentato il primo tratto), via della Valle, vico Paglione, via Sferracavallo, fino ad arrivare in viale Unità d’Italia, dove nel suggestivo scenario delle Grotte del Vallone avrà luogo la crocifissione e la resurrezione.

Proviamo ad avvicinare la gente al grande mistero della passione di Gesù – afferma Ennio Colucci, attuale presidente parrocchiale dell’Azione Cattolica – E siamo molto contenti che il nuovo parroco don Francesco Simone abbia fortemente voluto proseguire questa tradizione della nostra associazione. Inoltre desideravamo valorizzare maggiormente la Chiesa Vecchia e quindi abbiamo pensato di far avvenire lì, nel piazzale antistante, l’incontro tra Gesù e sua madre. Diversi e tutti piuttosto intensi i momenti rappresentati lungo il percorso: dall’ultima cena alla riunione del Sinedrio, dall’incontro con Pilato ed Erode al pentimento di Giuda, passando per le varie cadute.

Un altro elemento di novità rispetto alle passate edizioni è rappresentato dalla rivisitazione del copione tradizionale: L’abbiamo sfoltito un po’, basandolo maggiormente sul vangelo di Giovanni – spiega Colucci – Precisiamo sempre che il pubblico non si troverà di fronte una narrazione teatrale, bensì una rappresentazione del nostro cammino di fede che ci prepara in modo impegnato alla Pasqua”.

Gli organizzatori ci tengono a ringraziare un cittadino originario di Crispiano ma residente da tanti anni in Germania che ha voluto fare una importante donazione economica: “Quest’anno è stato un aiuto provvidenziale. Questa persona ci ha contattato perché ci teneva a sostenere l’evento, in quanto legato a vecchi ricordi di infanzia. Lo ringraziamo di cuore, così come un grande grazie va a tutti coloro che si impegnano per portare avanti questa iniziativa”.

La Passio Christi di Crispiano è patrocinata dal Comune ed è organizzata in collaborazione con la Confraternita dell’Immacolata e la locale Pro-Loco. In caso di maltempo sarà rinviata al 10 aprile.

Passione vivente… in musical, a Mottola domenica 9 aprile

Mettete un santuario che diventa la location di uno spettacolo, con tanto di luci e suoni. Mettete anche una comunità al lavoro da settimane per rendere tutto perfetto. Mettete, soprattutto, la devozione che accompagna i Riti della Settimana Santa.

Ecco che Mottola, quasi per magia, si illumina con “La Passione Vivente, il musical”. Centinaia di figuranti nell’evento in programma domenica 9 aprile a partire dalle 20.30 nel santuario rupestre della Madonna del Carmine, con ingresso gratuito. L’idea di una rappresentazione della Passione sotto forma di musical è unica in tutta Italia e coniuga innovazione e spiritualità.
L’anno scorso si sono registrati tantissimi i visitatori, arrivati anche dai territori vicini, per assistere alla rappresentazione della domenica delle Palme. Grazie all’instancabile lavoro dell’associazione “don Tonino per Amore” e al patrocinio di comune di Mottola e diocesi di Castellaneta, anche quest’anno sarà possibile rivivere gli ultimi istanti della vita di Gesù.

E non è un caso se, rispetto ai tantissimi eventi che si svolgono sul territorio provinciale e regionale, la Passione di Mottola si sia distinta per un gemellaggio con la Terra Santa. Era il 2012: il Musical fu rappresentato sia a Gerusalemme che a Betlemme, grazie all’attenzione del Patriarcato di Gerusalemme, della Conferenza Episcopale Pugliese e della Pastorale Giovanile Nazionale e Regionale.

Non è tutto, dal momento che la manifestazione continua a crescere. Anche in questa XXVII edizione non mancheranno le novità, che verranno svelate nei prossimi giorni. “Per il momento- spiegano gli organizzatori- volevamo far sapere che il nostro impegno è confermato anche per questo 2017, sempre con la Via Crucis Vivente, nell’inedita forma del canto- recita. Mancano pochi giorni: giù al santuario della Madonn’ Abbasc’ vanno avanti i preparativi per regalare una scenografia unica”.

Per informazioni: ufficio IAT Mottola 099.8867640, pagina Facebook Passione Vivente Mottola. Coordinate location: 40.612647, 17.033947.

Fuoco di Primavera, la gioiosa festa per grandi e piccoli. 7 e 8 aprile a Carosino

Torna, venerdì 7 e sabato 8 aprile 2017, a Carosino l’appuntamento ormai fisso con l’8° Fuoco di Primavera,

organizzato dall’Associazione di promozione sociale “Fucarazza” con proiezioni, spettacoli per bambini, musica popolare e dj set. La parola “fucarazza” è composta dal termine latino focus e dal suffisso accrescitivo non dispregiativo –azza che sembrerebbe avere origine dal francese, precisamente dalla forma avverbiale assez, che corrisponde all’italiano abbastanza, molto. La fucarazza quindi significherebbe “molto più di un fuoco”. È per questo che la festa culmina ogni anno nell’accensione del falò in quanto atto finale di un lungo percorso che è molto più di un fuoco: è raccolta e trasporto del legname, coinvolgimento dei contadini locali, sabato e domeniche trascorsi con le scarpe nel fango e la terra nelle unghie per preparare i sarmenti, volti nuovi, lunghe barbe, mani esperte e mani incerte, una comunità che si raccoglie attorno ad un gioioso sforzo collettivo. Il programma dell’evento, che ogni anno si conferma motivo di grande richiamo di visitatori anche dai centri limitrofi, prenderà avvio già venerdì 7 aprile, alle ore 9 con la Semina Primaverile in luna crescente, proseguendo poi alle ore 17 con il Laboratorio Creativo per bambini ‘Diventiamo Primavera’ con la collaborazione dell’Associazione socio-culturale ‘La Matassa’ presso il centro polivante per anziani. Festa tutta della primavera, poi, dalla mattina a sera inoltrata, sabato 8 aprile, iniziando alle ore 9 con il Corso di Agricoltura Organica Rigenerativa con Vito Torraco, proseguendo poi alle ore 15 con il Laboratorio “L’antica lavorazione dell’argilla” a cura dell’Archeoclub di Taranto e continuando alle ore 19 con lo spettacolo di burattini “Mi chiamo Giuseppe e sono il futuro” con la collaborazione dell’Associazione socio-culturale “La Matassa”. Quindi, corteo inaugurale alle ore 20 e appuntamento con il tradizionale rito di accensione del falò di primavera (“la fucarazza”). Ultima, ma non per importanza, l’esibizione alle ore 22 della CRAZY ROLL BAND, un omaggio all’intramontabile musica americana a cavallo tra la prima e la seconda metà del 900 con a seguire Dj set, per poter terminare la serata insieme sulle note delle ultime fiammate dell’ottavo fuoco di primavera!

Cucina contadina e masserie didattiche conquistano i visitatori della BIT a Milano

I piatti della cucina contadina, simbolo di una tradizione pugliese che punta sul recupero e sulla semplicità degli ingredienti,

al centro della prima giornata della Bit, la Borsa internazionale del turismo, inaugurata il 2 aprile a Milano e in programma fino al 4 aprile. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione partecipa alla fiera con un ricco calendario di iniziative, a partire dagli show cooking delle Masserie didattiche di Puglia, dedicati al gusto della cucina rurale, con tre laboratori giornalieri (12.30, 13.30 e 16.30). Sono 185 le aziende agricole e agrituristiche tradizionali pugliesi trasformate in masserie didattiche, con un albo istituito dalla Regione nel 2008 e per la cui iscrizione è necessario rispettare rigorosi standard di qualità. Nell’area cooking dello spazio istituzionale, Assunta Volpe, la cuoca della Masseria didattica Il Monte di Narnia di Panni, in provincia di Foggia, ha svelato ai visitatori i segreti di una ricetta della cucina “povera” che forse ha origini medievali: il pancotto garganico, preparato con pane raffermo, cicoria selvatica, cime di rape, olio extravergine d’oliva e u’ diavulillo, il peperoncino rosso piccante.

Lunedì 3 aprile appuntamento con la cucina contadina proposta dalla Masseria didattica Cappella di Martina Franca (Taranto) e le fave incapriate con cicorielle selvatiche e caciocavallo di grotta; martedì 4, infine, la Masseria Chinunno di Altamura (Bari) proporrà capuntini con funghi cardoncelli, ceci bianchi e ceci neri. “Le masserie – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo di Gioia – sono le miniere dei saperi e dei sapori della nostra terra. In questi musei viventi della civiltà contadina i ragazzi possono giocare con acqua e farina, sentire sotto le dita la pasta elastica e fare il pane e le focacce. Hanno la possibilità di assistere alla mungitura, partecipare alla preparazione del formaggio, seguiti da personale competente, e di mangiare ricotta calda. Sono luoghi di produzione, ma anche di formazione e di educazione alimentare, sia per gli operatori che per i consumatori di domani”. La presenza della Puglia nelle grandi fiere internazionali – prosegue l’assessore di Gioia – “è utile anche per promuovere alcuni elementi fondamentali che hanno ispirato il nuovo PSR: la diversificazione del reddito agricolo e l’impulso a alla qualità dei nostri prodotti, oltre che alla quantità. Nei prossimi giorni – annuncia di Gioia – partiranno i bandi per la nuova misura 6.4 destinata essenzialmente all’agriturismo e al turismo rurale”.

Tra gli eventi fuori salone della Bit, nella prima giornata, spazio ad Apoolia Colada: prelibatezze culinarie accompagnate da *bleep*tail pugliesi e vini made in Puglia, nel Santu Paulu Bar (zona Corso Garibaldi). Nello stesso bar, subito dopo, il percorso di degustazione di Apoolia & Wine, con friselle, rustici e focacce in abbinamento ai vini autoctoni regionali rossi e rosati. L’open space InKitchen Loft, nel centro di Milano, ha ospitato, invece, Assaprà Puglia, l’evento riservato a stampa specializzata, ristoratori e operatori del settore enogastronomico. “Assaprà” prende in prestito una parola dal dialetto pugliese (“assapora”) per proporre un viaggio dal Gargano alla Capitanata fino al Tavoliere delle Puglie, attraverso la cucina e i racconti di tre cuochi: Domenico Cilenti (Porta di Basso, Peschici), Nicola Russo (Al Primo Piano, Foggia) e Rosario Didonna (U’ Vulesce, Cerignola).
I tre “artigiani del gusto” hanno cucinato insieme tre piatti tipici delle zone di provenienza. Cilenti ha preparato baccalà mantecato alla salicornia con datterino salsato e fiori dell’orto, Russo ha presenato il piatto ombelico di Venere, semola battuta e alici e Didonna l’Assoluto di patata. L’evento di lancio della Puglia alla Bit, il 29 marzo, è stato il flash mob “Accomodati in Puglia”, in Via Vittorio Veneto, vicino alla Galleria del Duomo. Un attore pugliese in divisa da cameriere ha invitato i passanti a sedersi a un tavolino ispirato a un’osteria pugliese e ha offerto prodotti tipici.
Tutte le informazioni sulla Bit e le dirette sono sulla pagina Facebook Feeling Apulia.