Si è rimessa in moto la macchina organizzativa in vista della quarta edizione di “Passione”, la manifestazione a carattere culturale che restituisce luce e vitalità alle antiche tradizioni popolari della Città bianca, trasformando il centro storico in un meravigliosoteatro a cielo aperto dove ricostruire e rappresentare gli ultimi momenti salienti della vita di Cristo.
L’iniziativa si svolgerà in due spettacoli unici, in programma il 25 e 26 marzo prossimi, dalle ore 20,00 alle ore 22,00 e avrà come pay off il titolo “Opera Paese“, in modo da poter dare la dimostrazione concreta della presenza della Comunità ostunese, raccolta intorno un grande avvenimento che scava nelle radici e nell’identità della comunità stessa. Sempre in prima linea i gruppi folkloristici, le associazioni teatrali, i teatranti, musicisti, coristi e maestri bandisti, uniti da un eccezionale gioco di squadra, sotto lo sguardo attento dell’Associazione culturale “Terra”, ideatrice dell’evento e costantemente impegnata nella promozione e nella tutela delle tradizioni della città di Ostuni. «Ancora una volta rimarchiamo la collegialità di questo evento – dichiarano i membri dell’Associazione Terra – e le due parole di quest’anno, suggeriteci come ogni anno dal direttore artistico, ne tracciano la definizione, nell’ottica del proseguimento dell’intuizione originaria di evento di comunità». A partire da Piazza Libertà, si snoderà la rappresentazione teatrale itinerante che rievoca il percorso fatto da Gesù sulla via verso il Golgòta, reso ancora più suggestivo dalle peculiarità ambientali e paesaggistiche del territorio e dall’occhio esperto dello scrittore e sceneggiatore Pietrangelo Buttafuoco, a cui è affidata la direzione artistica, e del maestro concertatore Mario Incudine. È stato proprio quest’ultimo a proporre la realizzazione della sinfonia unica di Passione: “il suono di Ostuni”, composta da voci e strumenti musicali, melodie e armonie, ritmi e colori che ne definiscano un’unicità riconoscibile solo nella bella città bianca.
Tra gli scorci più suggestivi del centro storico di Fragagnano, rivivono gli episodi che caratterizzano il doloroso percorso di Cristo verso la crocifissione sul Gòlgota. Domenica 25 marzo a partire dalle 18:00 si rinnova l’atteso appuntamento con la Passio Christi Freganianum, ormai giunta alla IX edizione, che senza dubbio rientra fra momenti più intensi di spiritualità vissuta in questo territorio.
Nata da una piccola e locale rappresentazione scenica parrocchiale, questa sacra rievocazione storica si interseca perfettamente in una società in cui i valori di riferimento della Vita sembrano affievolirsi per la mancanza di regole basilari della convivenza civile. Ecco perché questo evento si rivela non solo uno strumento per restituire vitalità al territorio locale, ma anche un momento toccante e suggestivo in cui visitatori assieme a tutti i figuranti si ritrovano sotto il legno della Croce per rivivere i dolori e le gioie nell’attesa della Risurrezione di Cristo. Il percorso, strutturato in circa 20 scene impreziosite da straordinarie scenografie ispirate, liberamente, ad alcune delle più significanti pellicole cinematografiche, come “Gesù di Nazareth” di F. Zeffirelli, “The Passion” di M. Gibson e “A.D. La Bibbia Continua” di R. Downey e M. Burnett, sarà animato da circa 200 figuranti che daranno vita ai momenti cruciali della Passione, con un focus particolare per la Crocifissione e Resurrezione realizzate sull’ancestrale Monte Santa Sofia. Fondamentale, infatti, sarà ancora una volta il contributo spontaneo di ogni singolo cittadino e personalità istituzionali, chiamate a dare un sostegno all’associazione di promozione socio-culturale “Terra Nostra Fragagnano”, la cui presidenza è affidata alle mani esperte di Orazio Surgo. È ormai consolidato l’impegno di questa Associazione che, nel corso degli ultimi anni, è riuscita e catturare l’attenzione di un vasto pubblico e riaccendere la curiosità di riscoprire gli antichi usi e costumi ormai dimenticati, richiamando visitatori da ogni angolo della Puglia.
Ogni anno, dal 1993, il terzo weekend di marzo, facciamo una grande festa dedicata alla bellezza di questo Paese. Una festa a cui sono tutti invitati. Una festa a cui, in 25 anni, hanno partecipato oltre 10 milioni di persone che, grazie all’impegno dei nostri appassionati volontari, hanno potuto visitare luoghi speciali.
Quando nel 1993 si svolse la prima edizione delle Giornate FAI di Primavera (50 luoghi aperti al pubblico in una trentina di città) era difficile immaginare che sarebbero diventate uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale italiano. In 25 anni i nostri volontari hanno aperto oltre 11.000 luoghi in 4.700 città e abbiamo coinvolto oltre 35.000 “apprendisti ciceroni”, studenti delle scuole medie e superiori che accompagnano le visite. Le Giornate FAI sono diventate dunque un appuntamento ambito, un evento nazionale di grande attrattiva, ma non per questo hanno perduto lo spirito originario: quello di accompagnare gli italiani a scoprire o riscoprire la bellezza che li circonda, che spesso passa inosservata o, peggio, viene dimenticata e deturpata. “Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce” ci ricorda la nostra fondatrice, Giulia Maria Crespi. Per questo le Giornate FAI, di Primavera e d’Autunno, hanno un unico destino: quello di diventare sempre più grandi, più vive e vissute, per avvicinare sempre più persone alla bellezza dell’arte, della cultura e della storia.
Sabato 24 marzo, al Villanova, in via Basento a Pulsano: T(h)ree Of Us in concerto.
T(h)ree Of Us è un trio di musicisti tarantini, nato nel 2016, che interpreta un repertorio ricco di brani che hanno fatto la storia della black music internazionale, celebrando artisti come Ray Charles, Nina Simone, Stevie Wonder ed altri ancora.
Line up: Michele Lomartire – chitarra acustica, loop station e Simona Frascella: voce.
Cena spettacolo – start ore 22.00 – ingresso libero. Prenotazioni al 3406592744.
Il San Vito dopo aver disputato, fin ora, tutte le gare casalinghe al Guarini di Mesagne per la venticinquesima di campionato, contro l’Ars et Labor Grottaglie, torna al Citiolo, lo storico campo cittadino.
Terreno di gioco in terra battuta che con le piogge di questi giorni potrebbe presentarsi fortemente allentato, ci si augura che la gara non sia condizionata dallo stato del campo per destinazione. Stadio non agibile nelle infrastrutture che non consentirà l’ingresso degli spettatori, quindi partita a porte chiuse. Per il Grottaglie una situazione già vissuta, in questa stagione, in quel di Carovigno nella gara contro il Savelletri. Veniamo al Match, il San Vito non naviga in acque tranquille, è in piena zona Play-Out e rientra in quella categoria di squadre che sul ciglio del baratro si trasformano e con la forza della disperazione riescono ad ottenere risultati inaspettati. È un po’ l’andamento di ogni campionato, tranne in casi particolari, quando tutte le squadre della zona medio bassa o bassa della classifica nello scorcio finale della stagione ritrovano quell’energia e quella cattiveria capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
I brindisini sono al terzultimo posto con 18 punti, hanno vinto 5 partite, 3 pareggiate e 16 perse, 22 goal fatti e 39 subiti, attacco poco prolifico e difesa perforabile. Il San Vito dall’inizio del girone di ritorno ha vinto solo una gara contro lo Squinzano, ha pareggiato contro l’Erchie e a perso tutte le altre (4 sconfitte nelle ultime 4 giornate), l’andamento in casa non è dei migliori ha vinto 3 gare ne ha perse 7 e pareggiate 2, in casa ha subito 14 goal e ne ha segnati 16. Numeri statistici non esaltanti e se confrontati con quelli dell’Ars et Labor sicuramente si evidenzia un pronostico a vantaggio del Grottaglie. Bene i favori del pronostico ma massima attenzione, i biancoazzurri non possono più commettere errori, devono vincere tutte le gare fino alla fine senza eccezioni e non è certo la statistica a dovercelo dire.
A San Vito, senza Galeandro e Carbone squalificati e Pastano infortunato, si deve scendere in campo per prendersi l’intera posta e proseguire in quel che si è iniziato domenica scorsa contro il Castellaneta, vincere aiuta vincere e così deve essere fino alla fine.
Le parole di mister Marinelli: “Non c’è molto da dire. Sappiamo che per noi l’unico risultato utile è la vittoria. Affronteremo il San Vito consapevoli della nostra esigenza. Loro, come è giusto che sia, non ci regaleranno nulla, inseguono la salvezza. Giocheremo con attenzione e umiltà faremo di tutto per vincere.”
Venerdì 23 marzo Improvvisart invita il pubblico ad una nuova Cena con Delitto presso la suggestiva location di Maresca Ristorante: “Il gioco delle coppie”, un nuovo appuntamento con il crimine, una storia ricca di Intrecci e relazioni.
Cosa accade quando si mescola lavoro e passione, quando i sentimenti si intrecciano agli affari? Cosa si cela dietro i successi di un’azienda di successo?All’inizio della serata tutto sembra tranquillo e allegro, fino a quando un terribile omicidio avviene proprio davanti a tutti i commensali, lasciandoli senza fiato. Da quel momento gli attori di Improvvisart, all’inizio mischiati tra i clienti o al personale addetto al servizio, diventano i principali indiziati. Ogni tavolo diventa un’equipe di investigatori che ha il compito di risolvere il misterioso caso, tra una portata e l’altra. Enigmi, menzogne, misteri, doppi giochi, tradimenti e colpi di scena. Il pubblico mette alla prova l’intuito, segue le piste, raccoglie le prove, interroga gli indiziati e, alla fine, assicura il colpevole alla giustizia. Ma con attenzione: in una Cena con Delitto nulla è davvero come sembra. Cena con Delitto è un format di ImprovvisArt.
Menu della serata:
Antipasto: Listarelle di seppia scottata su gazpacho e pane croccante; Primo: Fusilli avellinesi con zucca, caciocavallo e mandorle tostate; Secondo: Roast-beef di manzo alle erbette e verdurine scottate all’aglio; Dessert: millefoglie croccante alla vaniglia e veli di ananas; Acqua e vino bianco (antipasto), rosato (primo) e rosso (secondo) della cantina Bonsegna. Cena a menu fisso + spettacolo € 27,00. Prenotazione obbligatoria al 389.8549083. Evento con posti limitati. www.improvvisart.com
Nuovo appuntamento alle 20.00 di venerdì 23 marzo, nell’ambito della rassegna di incontri organizzati dalla testata CosmoPolisMedia presso il bar “Marta” in via Pitagora, a Taranto. Il confronto, moderato da Ettore Raschillà, vedrà la partecipazione del direttore di CosmoPolisMedia, Vincenzo Carriero, di Marco Tarantino, docente e giornalista, e del direttore del quotidiano Taranto Buonasera, Enzo Ferrari.
In primo piano i cambiamenti avvenuti e quelli ancora in atto, cambiamenti che stanno rivoluzionando il tradizionale modo di fare informazione; dunque i giornali on line e le Web Tv, e l’immediatezza della divulgazione delle notizie imposta dai nuovi strumenti, l’etica e la deontologia, ma anche uno sguardo alle esperienze ormai esaurite e alle realtà del territorio scomparse negli ultimi anni, come il “Corriere del Giorno” e “Blustar Tv”. L’incontro si offre anche come occasione per discutere delle responsabilità della categoria con riferimento all’attuale situazione locale e dal punto di vista culturale e da quello strettamente economico occupazionale. Dopo il primo venerdì, 9 marzo, in cui l’attenzione è stata rivolta alla Fotografia, con Giuseppe Carucci, fotoreporter e collaboratore della testata, e Raimondo Musolino, Presidente del Circolo Fotografico “Il Castello”, la testata propone per il 23 marzo nuovi spunti di riflessione. Ancora tre gli appuntamenti in agenda nella caffetteria a pochi passi dal Museo Archeologico Nazionale e dunque: il 6 aprile in cui si parlerà di Cinema, il 20 aprile di Musica e infine il 4 maggio di Giustizia.
La Rete Stroke pugliese vicina alla meta. Se ne parlerà durante il workshop regionale organizzato a Lecce per il 23 marzo 2018 (ore 9,30, Hilton Garden Inn) da “Angels Initiative”, un’iniziativa internazionale no profit della European Stroke Organization (ESO).
All’evento leccese hanno collaborato, come responsabili scientifici, Giorgio Trianni (direttore UOC Neurologia Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce), Leonardo Barbarini (responsabile Stroke Unit “Vito Fazzi” di Lecce) e Vincenzo Lucivero (responsabile Stroke Unit ospedale “Dimiccoli” di Barletta).
Proprio il lavoro quotidiano affrontato nella Stroke Unit della Neurologia dell’Ospedale “Vito Fazzi”, rappresenta uno degli esempi più apprezzati nella gestione dell’ictus. Nel 2015, infatti, la Stroke Unit leccese è entrata tra i primi dieci centri specializzati in Italia (con 99 casi), mentre nel 2016 è cresciuta ancora riuscendo a trattare (con trombolisi venosa o mista) 110 pazienti, circa il 35 per cento dei casi simili registrati in sette centri pugliesi (314, più 25 trombectomie). Procedure aumentate in maniera sensibile anche nel 2017, quando si è toccata quota 165 fra trattamenti endovenosi (158) e misti (5), oltre a 2 trombectomie, attestando l’unità operativa leccese tra le migliori in Puglia.
E’ ormai stabilito e consolidato, del resto, che le Stroke Unit (SU) non sono solo indispensabili per effettuare in sicurezza le terapie d’urgenza, ma salvano vite “di per sé”, soprattutto grazie alla specializzazione del personale medico e paramedico, alla capacità di gestione delle complicanze, alla capacità di rapida diagnosi eziologica con conseguente prevenzione secondaria e alla riabilitazione precoce. Con un fattore d’intervento, il tempo, che fa la differenza in termini di danno cerebrale, aspettativa di vita, invalidità più o meno grave e recupero delle funzioni.
Prospettive su cui ragionare e buone pratiche da “allenare”, come è avvenuto lo scorso 16 marzo nell’ospedale “Vito Fazzi”, durante la simulazione di un “percorso ictus” in cui si è visto all’opera lo Stroke team multidisciplinare chiamato a limare i tempi e a ottimizzare le procedure all’interno delle quattro ore e mezza raccomandate dalle linee guida – e perfettamente rispettate dalla Stroke Unit del Fazzi – dall’insorgenza dei sintomi dell’ictus alla trombolisi somministrata per sciogliere il coagulo e limitare il danno neurologico.
Un pezzo importante di un percorso più ampio e complesso, su cui si è impegnata negli ultimi anni la Regione Puglia, attivando alcune Stroke Unit e affidando la loro realizzazione alle singole Direzioni Aziendali, secondo quanto indicato dalle linee guida nazionali e internazionali. Ciò ha consentito di avviare nelle neurologie pugliesi un processo iniziale di gestione del paziente con ictus in fase acuta. Attualmente è in corso un forte impegno da parte dell’Amministrazione Regionale e dell’ARESS Puglia per sviluppare una adeguata rete assistenziale per l’ictus.
In questo contesto, Angels si propone di affiancare il processo di riorganizzazione della Rete Stroke regionale con un incontro che mira a favorire il confronto tra le diverse figure appartenenti al percorso ictus, rafforzare la community regionale e standardizzare i percorsi in prospettiva dell’applicazione del nuovo PDTA Ictus regionale.
Il workshop leccese (accreditato ECM per 80 partecipanti) sarà dunque la prima occasione – e altre ne seguiranno coinvolgendo, oltre ai neurologi, diverse figure specialistiche – per fare il punto della situazione a livello regionale, con un focus sulla Rete ictus ospedaliera, sull’emergenza territoriale e sull’esperienza dell’ARES Toscana; una seconda sessione sarà dedicata alla gestione in fase iper-acuta, con un confronto sull’attività di otto stroke unit regionali; la sessione finale sarà quindi riservata alla gestione in fase acuta, approfondendo il fondamentale ruolo dell’infermiere nel monitoraggio e nell’organizzazione del lavoro nella Stroke Unit e il tema della riabilitazione precoce: ultima ma non meno importante fase sia per i benefici sul paziente, che recupera più velocemente, sia per i vantaggi per la struttura sanitaria, poiché calano sensibilmente i giorni di degenza.
23 marzo 2018 – ore 9,30-16,30
Hilton Garden Inn, Lecce
Una mattinata intera dedicata al Mediterraneo, puntando i riflettori su questo luogo simbolo della migrazione che vede migliaia e migliaia di essere umani attraversare questo braccio di mare, spesso trovandovi la morte, nella speranza di una vita migliore.
Alle ore 9.30 di DOMANI, venerdì 23 marzo, nel Teatro del Liceo ”De Sanctis-Galilei” di Manduria, si terrà il convegno “Il Mediterraneo che accoglie. Il valore dell’immigrazione oltre i luoghi comuni”, una manifestazione organizzata dal Centro Servizi Volontariato di Taranto.
Il convegno rientra in una serie di iniziative che, con lo slogan “Accendi la mente Spegni i pregiudizi”, è stata organizzata a Manduria da un ampio partenariato, dal 19 a al 25 marzo, nell’ambito della XIV “Settimana di azione contro il razzismo” che la Presidenza del Consiglio ha promosso in occasione della Giornata Mondiale contro il razzismo che si celebra il 21 marzo di ogni anno.
A Manduria, in particolare, le iniziative sono state dedicate alla memoria di Alessandro Leogrande, giovane giornalista e scrittore tarantino prematuramente scomparso, che ha dedicato gran parte della sua attività al racconto dell’immigrazione.
Il lavori del convegno, introdotti e moderati da Raffaele Salamino, responsabile Ufficio di Piano Comune di Manduria, saranno aperti dai saluti di Francesca Adelaide Garufi, commissario prefettizio del Comune di Manduria, e di Marilena Dimaglie, dirigente scolastico Liceo ”De Sanctis-Galilei” Manduria.
In seguito relazionerà Alfonso Zizza, professore Sociologia UNIBA e Sociologia delle Migrazioni LUMSA, e poi ci saranno le testimonianze dell’Associazione “Noi e Voi” su “Ristorante art. 21 il gusto dell’integrazione” e dell’Associazione Salam su “La maison de la mode: tessere relazioni attraverso la moda”.
Le conclusioni del convegno saranno affidate a Maria Antonietta Brigida, vicepresidente Centro Servizi Volontariato.
Nella mattinata è previsto anche un racconto video-fotografico curato dagli studenti del Liceo ”De Sanctis-Galilei” di Manduria e degli ospiti dello SPRAR di Manduria; la manifestazione si concluderà con la piantumazione simbolica di un albero nell’area verde dell’istituto scolastico che ospita l’iniziativa.
Il progetto Taras torna a Martina Franca per raccontare «l’impresa possibile»: il percorso per giovani che hanno voglia di trasformare un’idea in una realtà imprenditoriale. Nella sede dell’Informagiovani, nel Palazzo Ducale del comune martinese, l’incontro con i giovani intitolato proprio «l’impresa possibile», prenderà il via alle 9.30 del 23 marzo.
Dopo i saluti degli assessori comunali Valentina Lenoci, con delega alle Politiche Giovanili, e Bruno Maggi, che si occupa dello Sviluppo Economico, saranno gli esperti di Programma Sviluppo a spiegare ai presenti quali sono gli strumenti utilizzabili per avviare e portare a termine il percorso di trasformazione di un’idea verso una impresa turistica. A Marco Sebastio, spetterà il compito di presentare il Progetto Taras, sostenuto da Fondazione con il sud e promosso da Programma Sviluppo in rete con il Comune di Taranto, l’Università degli Studi di Bari tramite il Dipartimento Jonico, Confcooperative Taranto, Confcommercio Taranto, Centro Servizi Volontariato Taranto, Istituto Professionale di Stato Cabrini e Universus Csei. Sebastio si occuperà inoltre di illustrare i servizi di incubazione che il progetto prevede. Paolo Gagliardi, invece, si occuperà di raccontare «Taranto in Calessino», «SmartYard» e «Trasi»: tre storie di successo imprenditoriali di giovani tarantini che hanno utilizzato i servizi consulenziali offerti dal progetto riuscendo a creare un’impresa. Infine a Michele Carriero, toccherà il compito di fornire preziose informazioni su bandi, fondi, misure: insomma, le opportunità attualmente a disposizione dei giovani futuri imprenditori.
Imprese, aspiranti startupper e associazioni possono quindi cominciare a scoprire le possibilità attraverso il portale www.progettotaras.it