
È Teresa Ciabatti la prossima ospite di Aperitivo d’Autore, il format dell’associazione culturale Volta la carta che, dal 2015, a Taranto e provincia coniuga enogastronomia e letteratura. L’appuntamento è per giovedì 8 maggio al Palazzo Ducale D’Ayala Valva, affascinante struttura del XV secolo che domina la piazza centrale di Carosino.
Scrittrice affermata e firma culturale del Corriere della Sera, Ciabatti presenterà il suo nuovo romanzo, appena uscito, Donnaregina (Mondadori), in cui indaga su una figura criminale reale, il boss della camorra Giuseppe Misso, e in qualche modo anche su di sé. L’autrice ci restituisce il ritratto di un’umanità ferita, portandoci in un viaggio di rivelazioni, ambiguità e domande senza risposte. Un libro potente, capace di mostrare il confine sottile tra bene e male, giusto e sbagliato, genitori e figli. Con la scrittrice dialogherà Vincenzo Parabita, direttore artistico di Aperitivo d’Autore.
Come sempre, l’evento sarà aperto dalla buona enogastronomia del territorio, stavolta rappresentata dal food del Symposium Cafè e dai vini di Tenute Motolese. Si comincerà alle 19.30. L’ingresso è con ticket esclusivamente in prevendita sul circuito Postoriservato al link https://bit.ly/4lzMaT1 e nei punti vendita autorizzati Postoriservato. Sarà possibile acquistare i ticket fino alle ore 15 del giorno dell’evento. Per informazioni: 380.4385348 – aperitivodautore@gmail.com. Per informazioni: 380.4385348 – aperitivodautore@gmail.com
L’autrice Teresa Ciabatti
Nata e cresciuta a Orbetello, Teresa Ciabatti vive a Roma. I suoi romanzi sono: “Adelmo, torna da me” (Einaudi Stile Libero), da cui nel 2005 è stato tratto il film “L’estate del mio primo bacio” diretto da Carlo Virzì, “I giorni felici” (Mondadori), “Il mio paradiso è deserto” (Rizzoli), “Tuttissanti” (Mondadori), “Matrigna” (Solferino). Con “La più amata” (Mondadori) è stata finalista al premio Strega nel 2017. “Sembrava bellezza” è uscito nel 2021, mentre “Donnaregina” ad aprile 2025. I suoi libri sono tradotti in diversi Paesi. Collabora con il Corriere della Sera, Sette e La Lettura.
il Libro
Chi è davvero ’o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo.
Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi che tali devono rimanere, almeno nelle intenzioni della protagonista. Eppure, quando lui inizia a parlare, qualcosa cambia. Quest’uomo spietato che alleva colombi e crede negli ufo comincia a interessarla. Non tanto quando si sofferma sulle cronache di furti, sparatorie e vendette, piuttosto per la nostalgia che vibra nei racconti delle donne incontrate e perdute, degli amici morti ammazzati, degli affetti famigliari. Quando insomma, pur non rinnegando il proprio passato, il boss si mostra vulnerabile.
Il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che i due si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati. Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma allora in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e proiezioni, ma soprattutto rivelazioni su figli che non sono quello che loro credono. Così, quando la protagonista si trova a cercare le tracce del figlio del boss nelle strade di Napoli, capisce di cercare qualcun altro: sua figlia che le sta sfuggendo.
Nei quattro anni trascorsi dal suo più recente romanzo ci è mancato lo sguardo di Teresa Ciabatti, la sua cifra stilistica unica, la lucidità, l’ironia, l’equilibrio assoluto del fraseggio. Con l’intensità e l’anticonformismo radicale della sua scrittura, Ciabatti conduce una protagonista che le somiglia in territori a prima vista remoti e indecifrabili, per riportarla a casa più dolente e saggia, capace di riconoscere il baluginare dell’umano ovunque si presenti.