Continuano senza sosta le iniziative poste in essere dal Circolo Arci di Grottaglie, in conformità agli obiettivi sanciti dallo statuto nazionale dell’associazione.

Ogni progetto ha come scopo quello di favorire cultura e solidarietà a livello locale attraverso percorsi di riflessione con i cittadini e le altre associazioni del territorio su temi di rilevanza sociale.
A tal proposito, dopo la Campagna nazionale “Mai più fascismi” avviata il 20 febbraio scorso nella sede di via Campitelli al fine di ribadire il nostro dissenso contro ogni forma di violenza, discriminazione e razzismo e la petizione di promozione a favore della economia circolare denominata “Cambiamo l’aria!”, intendiamo concentrare la nostra attenzione sulla violenza di genere.
Il prossimo appuntamento, si terrà 2 marzo, dalle ore 18.00 alle ore 20.00, presso il Castello Episcopio – nel centro storico di Grottaglie – e sarà intitolato “La violenza di genere e rieducazione del maltrattante”.

Gli uomini picchiano le donne, spesso le pestano a sangue, alle volte le uccidono. Ogni tanto c’è un caso che sembra più disumano e per questo più esemplare: uno che tenta di bruciare viva la fidanzata che l’ha lasciato, un altro che ammazza insieme alla compagna i figli piccoli. A ondate sui giornali, in tv e sul web si riparla di allarme-femminicidio; per il resto del tempo il conto delle morti continua regolare. Per combattere tale fenomeno, nell’ultimo periodo sono state organizzate un numero indefinito di manifestazioni, campagne di sensibilizzazione, è stata promulgata una legge ad hoc sull’omicidio delle donne ed attuato il rafforzamento delle misure detentive e di quelle cautelari da parte della magistratura. Nonostante ciò, le politiche nazionali e locali hanno dimunuito le risorse economiche a favore delle case rifugio e dei centri anti-violenza. Un ulteriore dato emerso é che le case di accoglienza a favore delle donne sono sparse in tutta Italia. Invece, i centri di ascolto per uomini maltrattanti sono concentrati soprattutto nel nord del Paese. Mentre il lavoro di tutela e di sostegno per le vittime di violenza può essere considerato una conquista, l’intervento con gli uomini maltrattanti nelle relazioni d’intimità ha ricevuto, in paragone, molta meno attenzione da parte degli organismi pubblici, del terzo settore e dagli ambienti accademici. A tal proposito, siamo convinti che solo un processo di rieducazione e di riabilitazione dell’uomo violento che ne cambi convinzioni, schemi relazionali e mentalità possa contribuire alla prevenzione e/o diminuzione di eventi nefasti. In realtà, non si deve, assolutamente, pensare che un uomo violento, se recuperato, sia in qualche modo un uomo giustificato, ma certamente una donna in meno si sentirebbe in pericolo di vita insieme ai suoi figli e si avrebbe maggiore sicurezza della collettività. Saranno questi gli argomenti di cui discutere nel corso dell’iniziativa – curata interamente dall’ARCI – con il prezioso contributo dell’avv. Caterina Campanelli, specializzata nella materia del diritto penale e di famiglia, della dott.ssa Mara Fina, educatrice del centro-antiviolenza “Alzaia” e della dott.ssa Anna Coppola De Vanna, responsabile del servizio centro ascolto maltrattanti “Dalla parte del lupo”.

Nel corso della serata sarà allestita una collettiva fotografica dedicata alla Donna, esporranno Elisabetta D’Amicis, Luca D’Andria, Nino Maggi, Roberta Trani e Vito Leone.