A Grottaglie la tripla scommessa dell’Assessorato alla Cultura del Comune che porta al teatro dei Padri Gesuiti Monticello sia la rassegna di prosa (cinque appuntamenti) insieme al teatro ragazzi (quattro domeniche alle 17.30), che la stagione concertistica con quattro appuntamenti.

Primo appuntamento con la prosa è fissato subito dopo il Natale. L’8 gennaio 2020 toccherà al siciliano Leo Gullotta in Pensaci Giacomino di Luigi Pirandello per la regia di Fabio Grossi. Nato come una novella dalla penna di Pirandello nel 1915, Pensaci Giacomino è stato portato per la prima volta a teatro nel 1917. Si tratta di un testo testo di condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo e sempre pronto ad esibirsi. Ieri, come oggi.

Lo Spettacolo

Compagnia Enfi Teatro – Produzione di Michele Gentile e Teatro Stabile di Catania. PENSACI, GIACOMINO di Luigi Pirandello; scena e costumi Angela Gallaro Goracci; musiche Germano Mazzocchetti; luci Umile Vainieri; regista assistente Mimmo Verdesca e con Liborio Natali, Rita Abela, Federica Bern, Valentina Gristina, Gaia Lo Vecchio, Marco Guglielmi, Valerio Santi e Sergio Mascherpa. Lettura drammaturgica e regia FABIO GROSSI

La storia

“Pensaci, Giacomino!” nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in quest’opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto ad esibirsi. E proprio con e da queste caratteristiche che il testo si configura come attuale, contemporaneo.

La storia racconta di una fanciulla che, rimasta incinta del suo giovane fidanzato, non sa come poter portare avanti questa gravidanza: il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione, “per almeno cinquanta anni”, il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Una tragedia civile che si configura, così, in tutta la sua morbosa veemenza.