Foto: Aurelio Castellaneta

Mercoledì 10 luglio, il Magna Grecia Festival apre nell’Arena Villa Peripato con il memorabile “Concerto grosso” dei New Trolls.

Sul palco, insieme con i suoi musicisti e gli orchestrali dell’ICO Magna Grecia, il leggendario Vittorio De Scalzi, fondatore storico del gruppo che vendette un milione di copie con una geniale intuizione di Luis Bacalov. Ha inizio con un omaggio a Bacalov, direttore principale dell’OMG per dodici anni, la rassegna musicale voluta dal Comune di Taranto insieme con l’assessorato alla Cultura e allo Sport e l’ICO Magna Grecia. Nei giorni a seguire, spazio alla classica con tributi a Rossini e Mozart, Queen e Bob Marley, sempre supportati dall’orchestra, proseguendo con il Farlibe Duo con Daniele Sepe. Per non parlare della star internazionale del cartellone, l’inglese Jacob Collier, venticinquenne ragazzo-prodigio di un jazz moderno che tanto ha impressionato Corea, Hancock, Quincy Jones e Pat Metheny, ospite sabato 20 luglio nell’Arena Villa Peripato per la prima tappa in Italia (unica al Sud) del suo “Djesse Tour World”. Unico concerto a pagamento, biglietto a 20euro (più 3euro prevendita) in vendita nella sede Orchestra Magna Grecia, via Giovinazzi 28 a Taranto (392.9199935), o sulle piattaforme on line vivaticket.it e ticketone.it .

Dunque, il “via” al Magna Grecia Festival, con il “Concerto grosso” e l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Maurizio Lomartire. Ci sono artisti che si legano, più di altri, a una città. Per mille motivi. Per affinità, magari perché le sue radici le ha affondate in una città portuale. Poi, come Taranto, negli Anni Sessanta aveva ospitato un siderurgico, l’allora Italsider, che nella Città dei Due mari, era di casa, così la sua Genova aveva fatto altrettanto con “lo stabilimento”. L’artista in questione, capitano di una squadra di lungo corso è Vittorio De Scalzi. Come dire: la storia dei New Trolls. E’ stato più volte in città. E tornerà ancora, promette De Scalzi, perché Taranto quando ama lo fa a tempo pieno. Così la musica dei “nuovi folletti”, applauditissimi in inverno (febbraio scorso, teatro Orfeo), sarà ospite all’interno del cartellone promosso a pieni voti da Regione Puglia, Mibac, Fondazione Puglia, “Progetto “MaTa: un Ponte per la cultura con Total, Shell e Mitsui”, sostenuto anche da Ubi Banca, Baux cucine, Programma Sviluppo e Fondazione Puglia, con My Cicero in veste di media partner. In inverno, l’occasione era stata un primo omaggio a un grande della musica italiana, Luis Bacalov, Oscar per la colonna sonora dell’ultimo Massimo Troisi, “Il Postino”. Bacalov su invito del direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia, Piero Romano, per dodici anni aveva rivestito il ruolo di direttore principale dell’ICO, tanto da volersi perfino trasferire a Taranto. Bacalov era stato stregato dalla Città vecchia. Quando passeggiava nell’Isola, il Maestro, spesso segnava il passo. Si fermava, alzava il capo, fissava porte e portoni, alla ricerca di uno di quei cartelli con su scritto “Vendesi”. Voleva comprare casa nell’Isola.

Grazie, Bacalov

Bacalov, fra i tanti meriti, aveva avuto anche quello di rivestire di musica barocca un gruppo musicale che già tanto aveva dato alla musica leggera italiana a partire dalla metà degli Anni Sessanta, fino ai primi Settanta: i New Trolls. Genovesi, come De André, che per loro aveva scritto i testi di “Senza orario senza bandiera”, album-debutto; come Gino Paoli, nato a Gorizia, ma genovese da sempre; come Luigi Tenco, uno dei cantautori più amati di quei tempi e prematuramente scomparso; come Paolo Villaggio, impiegato in una ditta dell’indotto Italsider di Genova, che sulla scorta di quella esperienza impiegatizia aveva costruito Ugo Fantozzi, il suo personaggio più famoso.

Bacalov e i New Trolls. A volte ritornano. Anzi, non si sono mai divisi. «Io e i miei compagni di un tempo dobbiamo molto a Bacalov – ricorda Vittorio De Scalzi, che canta e suona piano e flauto – era stato lui ad avere la geniale intuizione nell’arrangiare “Concerto grosso”, mescolando la musica barocca, quella seria, al rock progressivo: un milione di copie vendute! Con i New Trolls realizzammo un secondo album, ci difendevamo più che bene dagli attacchi della musica pop che incalzava a suon di 45 giri». Prima il rock, poi il pop. «Prima della svolta collaborammo in studio e in tour con Ornella Vanoni, ai tempi di “Io dentro, Io fuori”: era il 1977, suonammo anche a Taranto». Teatro Alfieri, la Vanoni ebbe un enorme successo. Anche i New Trolls avevano un loro appeal. «Fra il primo e il secondo spettacolo, durante una passeggiata in centro, cos’era via D’Aquino? Bene, fummo letteralmente assaliti da uno stuolo di fans, che con uno slancio di affetto mai visto bloccarono il traffico. Al pop arrivammo immediatamente dopo – sorride De Scalzi – obbligati dalla bella vita che ci aveva riservato la popolarità di “Concerto grosso”: pensate come eravamo matti, avevamo guadagnato così tanto da montarci la testa; viaggiavamo su “Ferrari” e “Maserati”, difficile rinunciare a certi capricci; avevamo belle voci, ci facemmo due conti, così incidemmo “Aldebaran” e “New Trolls”, l’album della barchetta, e canzoni come “Quella carezza della sera” e “Che idea” che spopolarono».

Tarantini che passione!

Se ne accorsero anche i tarantini. «Per merito loro finimmo sul New York Times: era il 1979, eravamo da mesi in classifica. Gli organizzatori del nostro concerto a Taranto, affittarono il teatro-tenda di Nando Orfei che per l’occasione sospese gli spettacoli del suo circo: purtroppo montarono il palco in ritardo, così invece di due spettacoli fummo costretti a farne uno solo, a tarda sera. La gente rimasta fuori, con in mano il biglietto, era infuriata, la polizia faceva quello che poteva, quando Orfei ordinò ai domatori di fare uscire gli elefanti: quei bestioni schierati all’ingresso scoraggiarono la gente e tutto rientrò».
Lo spettacolo andò lo stesso in scena. «Facemmo un solo concerto, la gente seduta sui gradini e poi gente appesa ovunque, dai pali ai tiranti del teatro-tenda; le agenzie di stampa ripresero la notizia pubblicata su un giornale locale e finimmo dritti su quotidiani e riviste musicali di tutto il mondo: “Nemmeno gli elefanti del Circo Orfei fermano i fans dei New Trolls!”, titolarono. Bella pubblicità. Taranto la ricorderemo anche per i concerti al teatro Alfieri a metà Anni Settanta e al Tursport, momenti indimenticabili. Come indimenticabile è stato Luis Bacalov al quale riconosceremo sempre una buona parte del nostro successo». Nemmeno a dirlo, nel febbraio scorso, “Indimenticabile Luis”, teatro Orfeo, “sold out”. Previsione per Arena Villa Peripato, Festival della Magna Grecia, idem. New Trolls, bene, bravi, bis.

Tutti gli appuntamenti del Magna Grecia Festival: mercoledì 10 luglio alle 21.00, Arena Villa Peripato, “Concerto grosso per i New Trolls” (ingresso gratuito); lunedì 15 luglio alle 20.00, ex Convento S. Antonio, “Rossini Gran galà” (ingresso con invito); venerdì 19 luglio alle 20.00, ex Convento S. Antonio, “Mozart forever” (ingresso con invito); sabato 20 luglio alle 21.00, Arena Villa Peripato, Jacob Collier (ingresso 20euro, più 3euro di prevendita; “under 18”, 15 euro, più 3euro di prevendita); mercoledì 24 luglio alle 21.00, Arena Villa Peripato, “Bohemian Rhapsody – La leggenda dei Queen” (ingresso gratuito); mercoledì 31 luglio alle 20.00, ex Convento S. Antonio, “Farlibe Duo feat. Daniele Sepe”: Giovanna Carone voce, Mirko Signorile pianoforte, Daniele Sepe sax (ingresso con invito); lunedì 5 agosto alle 21.00, Arena Villa Periparto, “Bob Marley – Il mito del reggae”.