È possibile convivere con i lupi riducendo il rischio di attacchi al patrimonio zootecnico degli imprenditori agricoli e zootecnici, un fenomeno il cui tenore sta crescendo da circa 5 anni sul nostro territorio, da quando il lupo ha fatto ritorno dal vicino Appennino lucano in maniera spontanea dopo decine di anni di assenza.

Il progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine” ha dedicato una delle sue azioni proprio al monitoraggio della presenza e della distribuzione del lupo appenninico (Canis lupus italicus) sul territorio dei 14 comuni del Parco naturale regionale “Terra delle Gravine”. Negli ultimi tre anni il capofila WWF Trulli e Gravine di Martina Franca, con il supporto dei maggiori esperti del fenomeno del mondo accademico, ha piazzato sui sentieri dei boschi fototrappole, particolari videocamere in grado di fotografare o filmare in modo automatico un animale che passa davanti allo strumento strategicamente posizionato, senza la necessità della presenza fisica dell’operatore. Questo grazie anche alla collaborazione con alcune Amministrazioni comunali e soggetti privati, come quella con il Comune di Martina Franca che, con il contributo della Cooperativa Serapia, ha messo a disposizione fototrappole per il monitoraggio nel suo territorio. Tale attività ha fornito, se mai ce ne fosse bisogno, la conferma scientifica: ci sono branchi stanziali di lupi nel Parco regionale naturale “Terra delle Gravine”, sia nel versante occidentale della provincia ionica, tra Laterza, Ginosa e Castellaneta, sia nei boschi di Martina Franca, ma anche in altre zone.

I risultati del monitoraggio triennale, si tratta dei primi dati scientifici disponibili su questo fenomeno, saranno presentati nel workshop “Convivere con il Lupo nella Terra delle Gravine”; l’iniziativa si terrà, alle 17.30 di giovedì 28 febbraio, presso l’ex Sala Giunta della Provincia di Taranto in via Anfiteatro a Taranto. Moderati dal giornalista Marco Amatimaggio, esperto di politiche rurali ed addetto stampa del progetto UPPark, nel convegno esperti approfondiranno tale problematica sotto tutti gli aspetti: saranno analizzati i dati raccolti da UPPark sulla presenza dei lupi, le procedure da intraprendere dopo un loro attacco al patrimonio zootecnico e, infine, le buone prassi, già sperimentate in altre aree, per limitare il fenomeno senza abbattere i predatori. Dopo i saluti istituzionali, i lavori saranno aperti dall’intervento di Gianni Grassi, presidente WWF Trulli e Gravine, che illustrerà il progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”; a seguire i dati sulla presenza del lupo sul territorio saranno illustrati dai ricercatori Lorenzo Gaudiano e Sara Pinto del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari.

La seconda sezione del convegno sarà aperta dall’intervento del Dottore Forestale Filippo Bellini e della Dottoressa Agronoma Valeria Casulli del Settore Pianificazione ed Ambiente della Provincia di Taranto su “Le segnalazioni di danni al patrimonio zootecnico nel territorio tarantino”, mentre su “Le procedure da indennizzo dei danni da lupo” relazionerà la Dottoressa Grazia Nardelli della Sezione gestione sostenibile e tutela delle risorse naturali e forestali dell’Osservatorio Faunistico Regionale. La terza sezione vedrà il Dottore Forestale Duccio Berzi relazionare su “Tecniche e strategie per la prevenzione dai danni da parte del lupo al patrimonio zootecnico” già sperimentate nel suo allevamento in Toscana, mentre la Dottoressa Rosa Tortorelli, allevatrice dell’azienda agricola Masseria Castelli di Altamura, esporrà la sua “Esperienza di utilizzo dei cani da guardiania nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia”. A seguire si svilupperà la tavola rotonda con gli interventi di allevatori, ricercatori e rappresentanti delle associazioni di categoria e delle pubbliche amministrazioni; l’iniziativa, infatti, vuole soprattutto essere una occasione di confronto costruttivo tra gli addetti ai lavori. Il workshop “Convivere con il Lupo nella Terra delle Gravine” è organizzato dal WWF Trulli e Gravine di Martina Franca, nell’ambito del progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine” sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Taranto; la partecipazione dà diritto ai professionisti al rilascio di CFP.

Il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”

Con una superficie complessiva di 25.000 ettari, il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” è la più estesa area protetta regionale: il parco si estende sul territorio di 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano) e su quello del comune brindisino di Villa Castelli. Questo enorme territorio è stato compreso nel Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine”, costituito ex legenel 2005, con l’evidente intento, seppur non dichiarato, di mettere assieme i territori della “pietra scavata” che hanno dato vita ai villaggi rupestri e quelli della “pietra costruita”, quei “thòlos” da cui discendono i trulli della Murgia. Non esiste altrove, in tutta l’Europa occidentale, un’area con un’analoga concentrazione di insediamenti rupestri e di siti archeologici, con ricchezze naturalistiche e fenomeni carsici di simile rilevanza, con un paragonabile patrimonio di biodiversità. È un vasto territorio in cui sono altresì comprese aree a fortissima antropizzazione, si pensi alla Gravina di Statte ubicata a pochi chilometri dalla zona industriale di Taranto, che per questo motivo devono essere tutelate e valorizzate con maggiore attenzione.

Per questo c’è oggi il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, che prevede l’esecuzione di una serie di attività per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” rendendolo pienamente fruibile ai cittadini. Attuando una serie di interventi per la prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali nell’area del parco, inoltre, il Progetto “UPPark” intende preservare l’integrità dei questo straordinario ecosistema, un vero e proprio santuario della biodiversità, per le generazioni future. Il progetto è stato proposto dal WWF “Trulli e Gravine”, in qualità di capofila, insieme a un ampio partenariato che comprende la Provincia di Taranto, in qualità di organismo di gestione del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la Casa Circondariale di Taranto, lo IAMC-CNR, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Gruppo Speleologico Martinese, l’Associazione “Learning Cities”, il Club Unesco, il CNSAS Servizio Regionale pugliese, il Nucleo Volontario Protezione Civile di Palagiano, “La Mediana”, e la Federazione Speleologica Pugliese. Tra le tante iniziative tese a dare nuova vita il parco naturale regionale più grande della Puglia, si segnala il restauro conservativo di alcuni ambienti dell’antica masseria dell’Oasi WWF Monte Sant’Elia, tra questi la Sala Comune e la vecchia stalla, in cui, dopo il loro ripristino, è stato realizzato un Centro Visite con un infopoint e un ufficio accoglienza a favore di tutti coloro che, cittadini o turisti, vorranno visitare la zona percorrendone i sentieri, a piedi o in bici; la struttura, inoltre, è a disposizione per ospitare iniziative e manifestazioni di sensibilizzazione e promozione dei corretti stili di vita a contatto con la natura.

L’Oasi WWF Monte Sant’Elia, una delle sette Oasi WWF in Puglia, rientra nel Parco “Terra delle Gravine” e nel SIC-ZPS Area delle Gravine; l’Oasi si estende per circa cento ettari in agro di Massafra comprendendo un bosco di leccio, macchia mediterranea, pascoli, seminativi e una masseria storica. L’Associazione WWF Trulli e Gravine, che gestisce da sei anni l’Oasi WWF Monte Sant’Elia a titolo gratuito, opera in Provincia di Taranto dal 1985 per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio, distinguendosi per lo spirito di coinvolgimento della cittadinanza in attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e per la fattiva collaborazione volta ad orientare le amministrazioni pubbliche verso programmi, accordi e progetti per il raggiungimento delle finalità associative.

FONTE O PUBBLICAZIONE RICHIESTA DA:Marco Amatimaggio